L'allarme terrorismo in Italia non si placa, nel nostro Paese, così come in tutta Europa, il rischio attentati è ancora molto alto. Gli indicatori parlano di un effettivo rischio di attentati sul nostro territorio, così da sud a nord della penisola si rinforzano e moltiplicano i controlli del dipartimento antiterrorismo.

Rischio terrorismo in Italia

I principali sforzi della nostra polizia sono orientati a individuare l'origine dei fondi con i quali i presunti jihadisti si finanziano. L'intelligence italiana ha avvisato che le teorie della guerra santa, propugnate dall'Isis, sono tutt'ora presenti in diversi siti web.

Nel 2017 sono stati pubblicati, sulla rivista riconducibile allo Stato Islamico Rumiyah, diverse frasi d'incitamento alla violenza e all'utilizzo di armi non convenzionali contro i cosiddetti "infedeli". Si legge: "Colpiteli ovunque si trovino: accoltellateli, avvelenateli, investiteli e colpiteli nel loro giardino di casa". Uno degli ideatori, Elmanhdi Halili, è stato tratto in arresto circa un mese fa a Torino, accusato di associazione per delinque finalizzata al terrorismo. L'obiettivo dell'uomo era quello di reclutare giovani ragazzi musulmani, nati nel nostro Paese, per farli convertire alla causa del fondamentalismo islamico. Anche al Sud Italia la situazione non è differente, gli investigatori hanno scoperto a Foggia una vera e propria scuola di matrice islamica e radicale che indottrinava bambini e ragazzi (dai 4 ai 16 anni).

Nell'istituto venivano insegnati agli alunni concetti assurdi, come il martirio per conquistarsi il paradiso e l'odio profondo per i cristiani e tutto l'Occidente in generale. Documenti emersi grazie all'arresto di Abdel Rahman Omer, 60enne, responsabile della scuola. Il rischio terrorismo però non riguarda soltanto gli uomini che vivono in libertà, ma anche i detenuti nelle nostre carceri che spesso si radicalizzano proprio all'interno delle strutture carcerarie.

Potenziale terrorista evaso a Milano

I principali quotidiani riportano che un uomo, ad alto rischio di radicalizzazione islamica, è fuggito dal carcere di Opera (Milano), dove era recluso per una condanna per traffico internazionale di stupefacenti. Il potenziale terrorista era già "attenzionato" proprio per la sua vocazione religiosa (musulmana), considerata particolarmente radicale. Nei giorni scorsi era ricoverato in ospedale a Milano per via di alcuni problemi di salute, ma è riuscito a fuggire e a far perdere le proprie tracce.