Sentimenti di notevole preoccupazione e profonda tristezza sono stati espressi da Angelino Alfano, ministro degli Affari esteri, per coloro che hanno perso la vita recentemente nella Striscia di Gaza e per quanti hanno riportato gravi ferite, dopo gli scontri che hanno riguardato le forze di sicurezza d'Israele e un massiccio numero di dimostranti palestinesi. In una nota apparsa sul sito internet della Farnesina, Alfano ha auspicato sforzi, dalle parti coinvolte, per evitare altro spargimento di sangue, ritenendo di fondamentale importanza la ripresa delle iniziative di carattere politico e diplomatico per una prospettiva concreta in chiave di "soluzione Politica", perché "i due popoli possano vivere fianco a fianco".

Dunque vicini, in un clima dominato dalla pace e, allo stesso tempo, dalla sicurezza.

Azione di protesta

Nei giorni scorsi si è registrata ancora violenza sulla Striscia di Gaza, dove centinaia di manifestanti palestinesi hanno invaso la zona di confine con Israele. A quanto pare, una plateale azione di protesta sulla controversa inaugurazione dell'ambasciata americana a Gerusalemme. Momenti caratterizzati da un clima di tensioni piuttosto forti. Hanno partecipato anche adolescenti, donne e anziani. In molti non avevano mai superato per alcun motivo la Striscia, estesa quaranta chilometri per venti. Eloquenti, in tal senso, le testimonianze raccolte dall'Ansa. "Non avete paura di essere colpiti", la domanda.

"Essere qui è nostro dovere", la risposta perentoria e determinata di quasi tutti quelli che si trovavano in prima linea, senza esitazioni, senza se e senza ma.

Il caso

Intanto, Ashraf al-Qidra, portavoce del ministero della sanità a Gaza, ha spiegato di non conoscere le cause della morte della bambina di otto mesi, il cui decesso sarebbe stato attribuito dall'inalazione dei gas lacrimogeni sul confine della Striscia lunedì scorso.

E' quanto fatto sapere dal sito 'Times of Israel', dopo una telefonata con Al-Qidra. E in tema di cause, il portavoce ha detto di essere "in attesa del rapporto dei patologi". Indagini in corso per fare luce su diversi aspetti di questa vicenda, amara e assurda. Una notizia che ha fatto il giro del mondo in poco tempo, attraverso internet e non solo, passando da tutti i telegiornali, impressionando non poco l'opinione pubblica.

L'intervento del Papa

Mezzi aerei e di terra dell'esercito israeliano avrebbero attaccato sei postazioni di Hamas in tutta la Striscia di Gaza, con diversi missili. E' quanto sostenuto dai media palestinesi, citati dal "Jerusalem Post". Secondo il portavoce delle forze di difesa israeliane, l'Idf, sarebbero stati presi di mira obiettivi terroristici nel nord della Striscia di Gaza. Sulla crisi in Medio Oriente si è registrato anche l'intervento di Papa Francesco, che ha esortato tutti - nessuno escluso - ad aprire il dialogo, per arrestare al più presto la spirale di violenza "che allontana sempre più dalla via della pace". Il pontefice ha evidenziato che "Guerra chiama guerra" e "violenza chiama violenza".

Un messaggio forte e chiaro.

La città santa contesa

Gerusalemme è la città santa contesa per eccellenza. Quanto accaduto dopo l'apertura dell'ambasciata statunitense, con i disordini registratisi a Gaza, è stato l'ultimo episodio di una millenaria storia di guerre e devastazioni. La città santa si estende per 125 chilometri, con poco meno di 900 mila abitanti. Estati calde e inverni prevalentemente umidi. L'importanza storica di Gerusalemme rende la stessa città una delle mete più interessanti fra le realtà mediorientali.