Non si fermano le polemiche sulla decisione del ministro dell'Interno Matteo Salvini di non far attraccare la nave Acquarius carica di migranti in Italia. In queste ore il vicepremier viene attaccato sui social per la fermezza con la quale sta gestendo la situazione degli sbarchi. Attacchi che a quanto pare vertono sempre su un unico fronte, quello del razzismo e quello del fascismo.

Acquarius, la ONG tedseca Mission Lifeline: i fascisti ci fanno pubblicità

Nell'era più digitale di sempre si fa presto a lasciare un commento che fa il giro del mondo.

Non si fa altrettanto presto a rimuovere quel commento nel caso in cui ci si renda conto di aver esagerato. E' quello che è successo alla ONG tedesca Mission Lifeline, che ha postato un tweet subito rimosso. Il tweet in questione, visibile qui sotto, riportava testualmente 'quando i fascisti ci fanno pubblicità', con chiaro riferimento alla questione Acquarius e al ministro Matteo Salvini.

E' lo stesso ministro, sempre molto attivo sui suoi canali social, a pubblicizzare il tweet.

Immediata la risposta della ONG, che si è giustificata dicendo che il 'mouse è scivolato di mano' e che naturalmente non intendevano dare del fascista al ministro. Come detto però in rete tutto resta, e il commento in questione rimane inequivocabile. Pronta la risposta di Matteo Salvini che ritiene inaccettabile l'appellativo.

A sua volta il vice premier ha twittato una foto che sta facendo il giro del web. Nella foto si vede un uomo con una cresta di capelli rossi e diversi piercing, e il ministro ironizza: 'quest'uomo mi da del fascista, rassicurante direi'.

Si tratta, come chiarisce il quotidiano 'Il Corriere della Sera', di Sören Moje, un macchinista volontario della nave ONG tedesca Mission Lifeline, che si definisce un uomo che ha perso la fiducia nella politica e che ritiene sia ora di agire.

Acquarius, prima di Mission Lifeline il rapper Gemitaiz ha dato del razzista a Salvini

Come dicevamo all'inizio dell'articolo, il ministro dell'Interno Matteo Salvini sta ricevendo in questi giorni diverse critiche sul suo operato, che hanno come tema comune il richiamo alle ideologie fasciste e al razzismo. Prima della ONG Mission Lifeline è stato il rapper romano Gemitaiz a chiamare senza mezzi termini Salvini 'razzista'. Finito nell'occhio del ciclone per una story di Instagram in cui augurava la morte al vicepremier leghista, Gemitaiz ha spiegato in diverse interviste di essersi reso conto di aver esagerato e di non augurare naturalmente la morte a Salvini. Tuttavia sembra che si faccia molto presto a far polemica, e forse si impieghi meno tempo per discutere della vicenda.