Un'aggressione di chiara matrice razzista si è verificata a Falerna, in provincia di Catanzaro. Un uomo di origini dominicane si trovava all'esterno del ristorante in cui aveva festeggiato il Ferragosto, in compagnia della moglie incinta e della suocera, quando la situazione è improvvisamente degenerata. Finita la cena, un gruppo di aggressori hanno assalito l'uomo associando le percosse ad insulti marcatamente razzisti. A commentare la vicenda, l'associazione 'Graziella Riga' e gli esponenti locali di Potere al Popolo e Rifondazione Comunista.

La denuncia della vittima

A seguito dell'accaduto, l'uomo si è recato in commissariato e ha sporto regolare denuncia. Alla base del pestaggio, consumatosi dopo il pagamento del conto, ci sarebbero le lamentele rivolte ad un cameriere per le pietanze servite. L'aggressione ha avuto inizio quando l'uomo si è allontanato per raggiungere la propria auto e tornare a prendere la moglie e la suocera. Due persone, che si sono presentate come gli addetti alla sicurezza del ristorante, hanno iniziato ad insultarlo e a colpire la vettura. Il dominicano è sceso per verificare se vi fossero dei danni, ma ai due aggressori si è aggiunto un terzo violento, presumibilmente un cameriere, che ha cominciato a picchiare la vittima con un bastone e ad esortare un altro cittadino a fare lo stesso.

Al gruppo si sono aggiunte altre persone, per un totale di sette assalitori, tre dei quali sono già stati identificati dalla polizia.

Oltre alla gravità della violenza, che si è svolta in calci, pugni e sprangate, si conferma la matrice razzista, palesemente riscontrabile negli insulti rivolti alla vittima. Le espressioni usate, infatti, non lasciano spazio a fraintendimenti.

''Ne*ro di m****, risali in macchina e vai via'', ''Qui in Calabria i ne*ri non sono accettati'', ''questo ne*ro non può fare come a casa sua'': sono queste le frasi che gli aggressori hanno rivolto all'uomo.

Potere al Popolo: 'La caccia al migrante è ormai uno sport nazionale'

Per Potere al popolo, la vicenda sopracitata è ''frutto di un clima di odio creato ad arte''.

Un episodio di tale violenza ''dovrebbe scandalizzarci e indignarci'', tanto più se ''la cronaca racconta che la caccia al migrante sembra essere divenuta uno sport nazionale''. Per gli esponenti di PaP, l'epoca attuale potrebbe essere ''la più buia dai tempi del ventennio fascista'' e pertanto assicurano che ''di fronte ad una guerra di civiltà non si tireranno indietro'', né ora né in in futuro. A replicare una dura opposizione all'intolleranza, anche i portavoce di Rifondazione Comunista, che attribuiscono l'esistenza di ''questo clima di cattiveria e discriminazione razzista'' ai governi nazionali, partendo dai decreti Minniti-Orlando e arrivando fino alle dichiarazioni del ministro Matteo Salvini, alle quali si aggiungono i ''conniventi silenzi'' dei Cinque Stelle.

Per il partito, questa ennesima aggressione impregnata di razzismo è il segnale che ''è giunto il momento di innalzare gli argini costituzionali e democratici contro questa deriva xenofoba e fascista''. Per questo motivo, rivolgono ai cittadini l'esortazione ad ''opporsi in modo culturale, sociale e politico alla barbarie e all'inciviltà''. Appello che viene rilanciato anche dall'associazione 'Graziella Riga', che invita chiunque ad ''interrogarsi su quello che sta accadendo davanti ai nostri occhi'' e ad opporsi a questo ''arretramento culturale e civile''. L'associazione, infine, ci tiene a sottolineare che ''la Calabria è una terra accogliente e solidale'' e che i suoi cittadini non sono come suggerito dagli aggressori.