Un gravissimo atto vandalico ed un furto in una Scuola di Trapani. Ancora più vergognoso alla luce di ciò che è stato sottratto dall'atrio dell'istituto. Il busto di bronzo raffigurante la signora Barbara Rizzo ed i suoi figli, i gemelli Giuseppe e Salvatore Asta è stato rubato. Si tratta delle tre vittime innocenti del fallito attentato al giudice Carlo Palermo, la strage mafiosa di Pizzolungo commessa il 2 aprile del 1985. Nella notte tra lunedì e martedì è stato commesso un raid da parte di ignoti all'interno della scuola i cui autori hanno rimosso il busto dalla colonna e lo hanno portato via.

Non è il primo episodio

La scuola si trova in via Salemi, alla periferia di Trapani. Il busto in questione era stato inaugurato nei primi anni '90 dall'allora sindaco della città falcata, Michele Megale, e dal magistrato Silvia Giorgi che all'epoca era giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Trapani. Un atto di grande significato in un momento in cui la presa del potere mafioso era fortissimo in tutta l'isola e con il quale si condannava apertamente il barbaro attentato in cui, per un tragico scherzo del destino, trovarono la morte una madre di famiglia ed i due figli di appena 6 anni. L'auto guidata da Barbara Rizzo si frappose a quella blindata del giudice Palermo e fece praticamente da scudo al vero obiettivo dell'attentato.

Non è la prima volta, ad onor del vero, che il busto dedicato alle vittime di Pizzolungo viene preso di mira. Pochi giorni addietro, infatti, all'interno della scuola c'era stato un altro atto vandalico, ma nella circostanza il busto è stato trovato per terra.

Gli appelli del mondo politico

"Il nostro appello va a chi ha rubato il busto.

Lo rimettano al suo posto perché per noi trapanesi non è soltanto un simbolo, ma la testimonianza di qualcosa che deve essere sempre ricordato", ha detto il sindaco di Trapani, Giacomo Tranchida. Secondo il parere del vice sindaco, Enzo Abbruscato, si tratterebbe di un 'semplice' furto, senza alcun altro intento. "Possibilmente chi lo ha rubato pensa di guadagnarci qualcosa dallo scioglimento del bronzo.

Di recente ci sono stati furti anche in altri istituti che hanno riguardato cavi elettrici, tutto ci fa pensare ai soliti ladri di rame". Un appello ai ladri arriva anche dal senatore del M5S, Vincenzo Maurizio Santangelo, sottosegretario alla presidenza del Consiglio. "Questo atto vile ci lascia sconcertati, ma non riusciamo a comprendere come mai il busto sia stato abbandonato all'incuria, visto che giorni addietro era già stato vandalizzato. Ciò che raffigura le vittime della strage mafiosa di Pizzolungo deve tornare al suo posto, è una parte importante della memoria trapanese".

Margherita Asta: 'Questo atto ci deve far riflettere sul grado di disperazione della gente'

Duramente colpita, ovviamente, Margherita Asta, la figlia maggiore di Barbara Rizzo e sorella di Giuseppe e Salvatore.

Ciò che è stato rubato la scorsa notte è l'esatto duplicato del busto collocato dal 1986 sul luogo della strage. Entrambi furono commissionati da Nunzio Asta, marito e padre delle vittime del 2 aprile 1985 e realizzati da uno dei più grandi artisti contemporanei del trapanese, Domenico Li Muli. "Quella statua era stata donata da mio padre per tenere viva la memoria della mia mamma e dei miei fratelli, vi prego di restituirla. Quanto accaduto - aggiunge - ci fa riflettere, purtroppo, su che livello sia arrivato il grado di disperazione della gente, se si arriva a rubare una statua in bronzo dedicata alle vittime di mafia, ritengo che chi abbia commesso questo gesto non sa davvero come tirare avanti".