La guerra dichiarata tra il virologo Burioni e i no vax si arricchisce di un episodio sconcertante che potrebbe avere strascichi giudiziari. La newsletter di Democratica, la rivista online del Partito Democratico, è stata alterata e fatta circolare sul web: in essa si annunciava la morte del virologo per mano delle Brigate Rosse.

Minacce di morte

L'episodio costituisce il culmine di una serie di minacce che da tempo vengono rivolte al medico italiano, per le sue posizioni molto nette sul tema dei vaccini: Burioni si è esposto in difesa di questo strumento di prevenzione, utilizzando la divulgazione sui social e la pubblicazione di un libro che non lascia alcun dubbio sul suo pensiero, "La congiura dei somari".

I "somari" non l'hanno presa bene, iniziando una campagna mediatica molto violenta, fatta di minacce esplicite e fake news. Si va dalla mamma no vax che ad inizio Agosto sulla sua pagina Facebook pubblicò la foto della spiaggia frequentata da Burioni augurandogli di affogare, al fotomontaggio su Twitter che lo ritrae come Aldo Moro, prigioniero delle Brigate Rosse, il tutto accompagnato dalla didascalia "attentato prezzolato a libro paga della GlaxoSmithKline". Un chiaro riferimento alla casa farmaceutica Glaxo.

Il Pd prende le distanze

Il Pd ha preso subito le distanze dalla 'finta' pagina di Democratica e per voce della sua deputata Anna Ascani, ha ribadito che si trattava evidentemente di una fake news, definendo il fatto gravissimo perchè a tutti gli effetti si configura come l'ennesima minaccia motivata dall'odio da parte di persone che, approfittando dell'anonimato, vanno a colpire chi esprime opinioni diverse dalle loro.

La reazione del Pd è stata compatta in difesa della testata e di Roberto Burioni, coinvolgendo lo stesso Matteo Renzi. Va detto che ci sono stati molti utenti che hanno colto l'occasione per insultare il Pd via Twitter.

Un odioso fotomontaggio

Il fatto risulta essere ancora più sgradevole in quanto per confezionare la fake, si è utilizzato un fotogramma relativo alla morte questa volta vera, del giuslavorista Marco Biagi, ucciso proprio dalle brigate Rosse nel 2002 a Bologna.

Questo è senz'altro il punto più basso di uno scontro che dura da tempo, che oppone i cosiddetti 'no vax' alla scienza e ai suoi esponenti di spicco come Burioni. A nulla è servita l'evidenza scientifica statistica e storica circa l'utilità dei vaccini.