Un uomo condannato per abusi sui minori verrà sottoposto a castrazione chimica in Kazakistan. L'ex repubblica sovietica manifesta così la sua intenzione di inibire temporaneamente gli impulsi sessuali dei pedofili condannati per crimini sessuali sui minorenni. I funzionari kazaki hanno comunicato che il primo ad essere sottoposto alla procedura che va ad intaccare il livello di testosterone sarà un pedofilo della regione del Turkestan. All'inizio del 2017, nella nazione, è stata varata una normativa che contempla pene severe per tutti i condannati per abusi sui bimbi.

Denaro stanziato per finanziare oltre duemila iniezioni

Il presidente del Kazakistan, Nursultan Nazarbayev, ha dichiarato di voler investire molto denaro per finanziare la castrazione chimica per i condannati per pedofilia. In futuro molte persone, dopo la condanna, potrebbero essere sottoposte alla suddetta procedura. "Al momento c'è stata una richiesta di castrazione chimica in conformità con una sentenza del tribunale" ha asserito nelle ultime ore Lyazat Aktayeva, vice ministro della Salute, rammentando che il denaro stanziato permetterà di finanziare oltre duemila iniezioni. Dopo l'approvazione della legge, il senatore Aitimova, riferendosi alla castrazione chimica, aveva parlato di una procedura 'una tantum', tale da impedire all'uomo di commettere altri abusi sessuali.

Chi viene condannato per pedofilia, in base al codice penale kazako, rischia fino a venti anni di reclusione.

Castrazione chimica: effetti reversibili

La castrazione chimica, diversamente da quella chirurgica, non è una procedura definitiva: gli effetti sono reversibili (vanno solitamente da venti giorni a tre mesi), quindi il desiderio sessuale non viene ridotto per sempre.

I medicinali, in poche parole, non impediscono alla persona di avere impulsi sessuali per sempre. L'esperto italiano Vincenzo Gentile ha affermato che i farmaci usati per eseguire la procedura vanno ad agire sull'ipofisi, un'importante ghiandola del sistema nervoso centrale.

Esistono favorevoli e contrari all'intervento: i diffidenti sostengono che la procedura, eseguita per la prima volta quasi 80 anni fa, non scongiura la reiterazione del reato.

Secondo le ultime informazioni, in Kazakistan la procedura verrà eseguita presso cliniche psiconeurologiche regionali: ai pedofili condannati verrà somministrato cyproterone, un derivato del progesterone con proprietà antiandrogene.