I timori dei meteorologi che il super tifone Mangkhut potesse dirigersi più a nord, verso la popolosa città di Hong Kong, si stanno per avverare. Proprio in queste ore la tempesta, scesa a categoria 1 (nella scala Saffir-Simpson), dopo aver seminato distruzione e morti nelle Filippine, sta colpendo con i suoi venti tempestosi il sud della Cina, in particolare Macao.

Il passaggio sulle Filippine

La più grande tempesta di quest'anno nell'Oceano Pacifico ha lasciato sott'acqua vasti territori nel nord dell'isola di Luzon, il cuore agricolo delle Filippine.

I venti intensi hanno strappato alberi e le piogge torrenziali hanno scatenato decine di frane distruggendo case e coltivazioni. Il numero di persone uccise da Mangkhut, secondo il portavoce della polizia Benigno Durana, è salito a 49 nella giornata di domenica, poiché sono state trovate altre vittime seppellite dalle frane. Ma il bilancio è ancora provvisorio, visto che è ormai fuori uso ogni mezzo di comunicazione e manca l'elettricità, con almeno 5 milioni di persone rimaste isolate e al buio. Le fattorie dell'isola di Luzon, che produce la maggior parte del riso e del mais della nazione, sono sommerse dal fango, le colture si sono state distrutte quando mancava un mese dal raccolto. La quarantenne Mary Anne Baril, le cui coltivazioni di mais e riso sono state rovinate, ha detto in lacrime: "Siamo già poveri e dopo quello che è accaduto abbiamo perso ogni speranza, non abbiamo altri mezzi per sopravvivere".

Coinvolte Hong Kong e Macao

Le autorità cinesi hanno avvertito che nel famoso porto di Victoria e nei villaggi di pescatori di Hong Kong, i livelli delle acque potrebbero salire fino a quattro metri. Centinaia di residenti sono stati evacuati all'interno di rifugi perchè l'osservatorio meteorologico prevede allagamenti nelle aree basse della città.

Le saracinesche dei negozi sono rimaste abbassate e le strade, normalmente intasate dal traffico, sono deserte. I venti che spazzano le città hanno toccato picchi di 242 chilometri all'ora spaccando vetri, abbattendo alberi e facendo oscillare i grattacieli. Nonostante il governo avesse avvertito la gente di rimanere in casa, alcune persone sono rimaste nei parchi o sul lungomare per osservare la tempesta.

Tutti i voli aerei da e per Hong Kong sono stati cancellati e l'aeroporto rimarrà chiuso per almeno tre giorni. Nella vicina ex colonia portoghese di Macao per la prima volta nella storia tutti i 42 casinò e le attività commerciali sono state chiuse sabato sera e protette con cumuli di sacchi di sabbia. Il governo e i casinò stanno prendendo ulteriori precauzioni dopo le dure critiche ricevute lo scorso anno per non aver adeguatamente protetto la città dall'arrivo del tifone Hato che ha provocato 12 morti.

L'Oceano Pacifico è ormai regolarmente attraversato ogni anno dal passaggio di decine di tifoni che, in particolare nei paesi del sud est asiatico, contribuiscono ad accrescere la povertà della popolazione. Nel novembre 2013 sull'arcipelago filippino si abbatté la più violenta tempesta della storia recente, il tifone Hayan, che provocò 7300 vittime.