Ieri una suora ha fracassato la testa a un prete a colpi di mattone. Finora la vittima, don Taddeo, di origine nigeriana, non ha sporto denuncia. Forse perché l'episodio di violenza si è svolto in un posto di pace e preghiera e chi lo ha aggredito non è un criminale, ma una suora di clausura.

Cose dell'altro mondo che hanno turbato la tranquillità, almeno apparente, di un convento, il monastero di Santa Maria dei Franconi nel centro di Veroli, comune in provincia di Frosinone. Sembrerebbe che la causa scatenante sia un contenzioso, forse un oggetto sacro, ma al momento si continua ad indagare.

Dalla clausura con 'amore': suora aggredisce prete dopo la messa

Secondo la ricostruzione fatta dai carabinieri, l'aggressione sarebbe avvenuta ieri poco dopo le 18 alla conclusione della messa che don Taddeo aveva celebrato come tutte le sere nella chiesa del convento di Santa Maria dei Franconi a Veroli per dare l'eucarestia alle monache benedettine. Tra di esse, però, ce n'era una, nigeriana come il prete ma più giovane di lui, che all'improvviso sarebbe andata in escandescenza. Dopo averlo raggiunto in sagrestia, lo ha colpito più volte alla testa con un piccolo mattone fino a fracassargli il capo e farlo copiosamente sanguinare.

Le altre suore si sono precipitate nel locale per cercare di fermare la consorella.

Il sacerdote coperto di sangue, proprio come un martire cristiano, ha abbandonato alla svelta il convento andando verso la strada principale dove è stato subito soccorso da un passante che ha chiamato un'ambulanza.

Don Taddeo insanguinato e dolorante è stato portato al pronto soccorso dell'ospedale Spaziani di Frosinone per essere medicato.

Il prete è molto noto in paese e la gente si è radunata davanti al monastero per informarsi sull'accaduto. Le sue condizioni erano gravi anche se non era in pericolo di vita. Gli sono stati applicati alcuni punti di sutura. Tuttora ricoverato, si sta riprendendo. Interpellato dai militari, non ha voluto sporgere denuncia. I carabinieri però vogliono capire se la decisione sia dettata da puro spirito di carità cristiana, o nasconda altri motivi.

Aggressione in sagrestia, in cerca del movente

Per quale motivo la suora di clausura si è trasformata in una potenziale assassina e armata di un mattoncino ha rotto la testa del prete suo connazionale? I carabinieri sono in cerca di una motivazione plausibile. Pare che a far scatenare istinti violenti, evidentemente mai mitigati dall'esercizio della preghiera, sia stato un contenzioso per la proprietà di un rosario.

La suora lo reclamava come suo. Secondo il prete, invece, faceva parte delle donazioni fatte al monastero. Forse ci sarebbero vecchie ruggini per motivi non chiariti, dal momento che i due si conoscevano da tempo. Insomma liti non dissimili da quelle che coinvolgono il genere umano ogni giorno e che per fortuna di solito si risolvono senza colpi alla testa.