Vilipendio al Capo dello Stato, si indagherà su Salvini e altri personaggi (politici e non solo) finiti nel mirino di diverse procure della repubblica per dichiarazioni ritenute offensive del decoro del Presidente Mattarella. Oltre al vicepremier e leader della Lega, chiamato oggi a rispondere della frase “magistratura schifezza” pronunciata nel 2016 per commentare alcune vicende giudiziarie che lo avevano indignato, le inchieste riguarderanno il fondatore del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, il padre dell’ex deputato Alessandro Di Battista e l’attuale sottosegretario all’Interno Carlo Sibilia, anche quest’ultimo del M5S.

Come previsto, il ministro della Giustizia non ha posto alcun ostacolo all’azione dell’autorità giudiziaria, dando il via libera alle indagini dei vari procuratori impegnati a difendere nelle sedi opportune e secondo le norme vigenti i rappresentanti delle istituzioni da attacchi potenzialmente lesivi del loro prestigio.

Vilipendio, Salvini e altri personaggi politici sotto inchiesta

“Concederò l’autorizzazione per tutti i casi pendenti”, alcuni dei quali “pendevano sulla scrivania del Ministero dal 2014”, ha precisato in un apposito post su Facebook il Guardasigilli in carica Alfonso Bonafede, sulla base della considerazione che “i cittadini sono uguali di fronte alla legge”. Secondo il numero uno del dicastero della Giustizia, fiero della scelta fatta nonostante la vicinanza Politica a tre dei personaggi coinvolti in tali inchieste, “il cambiamento passa anche da qui” essendo doveroso “non fare alcuna distinzione” tra le vicende al vaglio dei giudici, lasciati liberi di esercitare il loro mandato nel totale rispetto del principio costituzionale della separazione dei poteri.

Offese e post sui social nel mirino degli inquirenti

Particolare, tra i casi menzionati, quello che attiene al vilipendio del Presidente della Repubblica attribuito a Vittorio Di Battista: nei giorni concitati della contesta sul governo Lega-M5S, infatti, il padre del carismatico dirigente del Movimento aveva criticato l’operato di Sergio Mattarella usando una metafora controversa che alludeva alle rivolte di popolo contro i potenti della Rivoluzione Francese, attirandosi l’attenzione degli inquirenti oltre a un vespaio di polemiche immediato.

Del fascicolo dedicato a Matteo Salvini si occuperà invece il Procuratore di Torino Armando Spataro, intenzionato a processare il capo politico del Carroccio per le offese alla magistratura del 12 maggio 2016 a Collegno.