Il Decreto Sicurezza è dunque passato al Senato con 163 sì, 59 no e 19 astenuti. I presenti in aula, al momento della votazione del maxi-emendamento, erano 288, i votanti sono stati 241. Il Dl Sicurezza passerà ora al vaglio della Camera dei Deputati, e, in vista della suddetta votazione, il leader della Lega si è dichiarato ottimista per la fiducia anche da parte dell'aula di Montecitorio.

Salvini: 'Ci lavoriamo da quest'estate, sono soddisfatto'

Il leader della Lega e ministro dell'interno, Matteo Salvini, si è dichiarato particolarmente entusiasta per il risultato positivo ottenuto in sede di votazione del Decreto Sicurezza nell'aula di Palazzo Madama.

In vista dell'imminente votazione del maxi-emendamento sulla sicurezza del Governo Lega-M5S, il leader del Carroccio aveva dichiarato: ''A occhio, secondo me passa, passa il Decreto, passa la fiducia e sono contento perché ci sto e ci stiamo lavorando da quest'estate… arrivare ad avere come legge un decreto che dà più potere ai sindaci, interviene sulle case occupate abusivamente, potenzia l'antimafia, potenzia l'antiracket, dà più soldi alle vittime di estorsioni ed usura, sull'immigrazione ci sarà un taglio di costi (i 35 euro a persona passeranno a poco meno di 20, servizi di integrazione ed inserimento solo per i titolari della protezione internazionale, ndr). Ci sarà più serietà - aggiunge il vicepremier - più rigore, espulsione per chi commette reati… ci sarà sicurezza urbana che interesserà la metropolitana, le case popolari, i giardini… alcune opposizioni hanno dato un contributo interessante… il Pd ha la coscienza sporca per quello che non ha fatto negli scorsi anni, sono contento'', queste sono le dichiarazioni che Matteo Salvini ha rilasciato a seguito della votazione al Senato del Dl Sicurezza.

I senatori del partito facente capo a Giorgia Meloni, Fratelli d'Italia, insieme ai senatori di Forza Italia, si sono astenuti al voto. Nello specifico, gli esponenti berlusconiani hanno inscenato una manifestazione in aula, al grido di 'Sì alla sicurezza, No al governo'.

I dissidenti del Movimento 5 Stelle

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle, Stefano Patuanelli, ha segnalato al collegio probiviri pentastellato il comportamento registratosi al Senato da parte di alcuni esponenti del suo partito, Gregorio De Falco, Paola Nugnes, Elena Fattori, Matteo Mantero, Virginia La Mura, per i quali è stata avviata un'istruttoria. I cinque 'dissidenti' sono usciti dall'aula al momento delle operazioni di voto.

Stando a quanto dichiarato da Patuanelli, si tratta di un comportamento particolarmente grave a fronte di un mancato voto di fiducia al Governo Lega-M5S. Inutile dire che rischiano l'espulsione dal Movimento. De Falco, Nugnes e Fattori avevano anche preso la parola in aula, sottolineando che pur continuano a sostenere l'esecuitivo non avrebbero partecipato al voto in quando 'in disaccordo con i contenuti del decreto'.