Non è un mistero. Le chiese, da diversi anni a questa parte, si stanno svuotando e sempre meno fedeli si accostano al sacramento della Riconciliazione. Così don Dino Rampazzo, parroco cinquantenne di Pressana e Roveredo di Guà, (piccoli paesi a sud-est di Verona) ha ideato un'iniziativa che sta facendo sorridere e discutere: nei giorni scorsi ha distribuito dei volantini particolari con tanto di "buono confessione".

L'iniziativa

Don Dino - o come, scherzosamente si definisce lui "Din don" - stanco di vedere semivuote le sue parrocchie e deserti i confessionali, ha pensato di riavvicinarsi alla gente del posto e di far stampare dalla tipografia «Sandri» di Pressana dei volantini da distribuire nei diversi esercizi commerciali del paese: bar, edicole, saloni da parrucchiere, negozi e impianti sportivi.

I tagliandi in questione, infatti, sono un'originale «tessera per il perdono», una sorta - chiamiamola così- di buono-confessione.

Il foglietto stampato in due diverse versioni recita: Buono gratuito per una confessione e, come tutti i buoni che si rispettano ha anche una data di scadenza («da consumarsi preferibilmente entro natale 2018», si legge, infatti, poco più sotto). L'invito è completato da una simpatica immagine (in molti vi è rappresentato Gesù nelle inedite vesti di titolare di un autolavaggio). Un pretesto per ricordare alla comunità che Dio ci viene incontro dappertutto (anche nei bar, come ha ricordato su Facebook lo stesso sacerdote) e per riavvicinare i fedeli al sacramento della confessione (spesso disertato anche da chi va regolarmente a Messa).

I volantini sono andati a ruba

Don Dino, solo una settimana fa, ha fatto stampare un centinaio di "tagliandi", ma con sua grande sorpresa sono andati letteralmente a ruba e, così, è dovuto far nuovamente tappa in tipografia. Stavolta ha ordinato un migliaio di copie che, a breve, verranno distribuite alla popolazione e alle attività del paese.

La gente ha accolto di buon grado l'iniziativa e in molti han voluto saperne di più e gli hanno chiesto informazioni.

Il sacerdote ha spiegato: "Ho accolto l’invito lanciato da Papa Francesco e sto provando a fare pastorale anche fuori dalla chiesa; voglio incontrare le persone, parlare con loro e spiegare che Dio non è lontano, ma ci viene incontro dappertutto, pronto a rispondere alle nostre domande”.

Don Dino è un parroco fuori dal comune e lo si capisce anche dalla sua storia personale: è stato ordinato sacerdote a 40 anni, dopo essere stato carabiniere e impiegato. Lui è convinto che il suo posto è tra la gente e che il suo compito non sia riempire le chiese, ma arrivare alle persone.