Dopo ore di agonia arriva una notizia che molti non avrebbero voluto leggere: è morto il giornalista Antonio Megalizzi, originario di Trieste, vittima dell'attentato a Strasburgo. Si trovava lì per lavoro e per seguire l'assemblea plenaria dell'europarlamento.

Attentato al mercatino di Natale: i fatti

L'undici dicembre, all'interno del mercatino di Natale allestito ogni anno a Strasburgo, si è consumata una strage che ha causato quattro morti e sedici feriti. L'autore del gesto si chiama Cherif Chekatt, 29 anni, che secondo testimoni avrebbe gridato "Allah Akbar" durante la sparatoria.

Il ragazzo, dopo lunghe ricerche, è poi stato trovato ed ucciso dalla polizia francese. Secondo una testimone che si trovava lì proprio negli attimi in cui si è consumata la tragedia, l'attentatore sembrava avere le idee chiare e avrebbe mirato alla testa di alcune persone con la pistola con la volontà di uccidere in maniera fredda e calcolata. Tra i morti, a perdere la vita è stato anche il giornalista italiano proprio a causa di una pallottola che lo ha trapassato nella parte bassa del cranio: i medici l'avevano subito definito inoperabile.

Antonio Megalizzi, una vita spesa tra studio e passione per il giornalismo

Megalizzi, giovane giornalista italiano, aveva ventinove anni, una laurea conseguita presso l'università di Verona e una specializzazione in studi internazionali all'università di Trento.

Attualmente stava frequentando il master sulle istituzioni europee e si trovava a Strasburgo per seguire l'assemblea plenaria dell'europarlamento. Al momento dell'attentato si trovava a trascorrere la serata, intorno alle ore 20, presso il mercatino di Natale che si svolge ogni anno come di consueto. Colpito freddamente dal killer e trasportato d'urgenza all'ospedale di Hautepierre, le sue condizioni sono apparse subito molto gravi tanto da essere definito non operabile: era stato indotto in coma farmacologico.

A dare continue notizie sul suo stato di salute è stato Danilo Moresco, il padre della fidanzata del giornalista. La speranza era sempre accesa nonostante ci fosse la consapevolezza che il ragazzo con grande probabilità non avrebbe superato il momento critico. A confermarne il suo decesso è stata la Farnesina.

Megalizzi lavorava per Europhonica, un progetto radiofonico promosso dall'università e legato al mondo europeo. Tante le frasi di cordoglio dai politici italiani.