Poco dopo il referendum che ha sancito la creazione di una regione autonoma musulmana, nell'isola di Jolo, a sud-est delle Filippine, sono scoppiate due bombe davanti alla cattedrale di Nostra Signora del Monte Carmelo. Mentre era in corso la messa domenicale è scoppiato il primo ordigno sulla porta della chiesa cattolica e successivamente, dopo l'arrivo delle forze governative, anche il secondo, posto all'esterno dell'edificio. Sono rimasti uccisi sia civili che militari e nell'ultima ora pare che il numero dei morti sia salito a 27, mentre i feriti al momento sono più di 70, alcuni in gravissime condizioni.

La strada principale che porta alla chiesa è tenuta sotto stretta sorveglianza dai corpi militari. Inoltre in tutti i luoghi di culto è stata rafforzata la vigilanza per il timore di un attacco simile a quello avvenuto che, comunque, non è ancora stato rivendicato. Il livello di allerta è elevato e il portavoce militare regionale, il tenente colonnello Besana, ha dichiarato che il movente è sicuramente di natura terroristica.

Filippine: il sud del paese messo in ginocchio da una guerra civile che dura da 50 anni

Il sud delle Filippine, da 50 anni, non ha pace. La guerra civile ha causato negli anni più di 150.000 vittime. Anche la cattedrale di Jolo è stata altre volte bersaglio di attacchi simili a quello avvenuto stamani.

La strage è avvenuta dopo il referendum che avrebbe dovuto chiudere il capitolo sanguinoso degli attentati e delle esecuzioni avvenute negli ultimi decenni e migliorare la vita di tanti che, a seguito di queste lotte interne, sono sprofondati nella povertà più totale. Invece di realizzare ciò, secondo il colonnello Besana, ci sono persone che ancora 'non vogliono la pace'.

La zona di Jolo è considerata roccaforte del gruppo dei militanti islamici di Abu Sayyaf, nella lista nera degli Stati Uniti e delle Filippine poichè è accusato di alcune stragi, tra cui un attacco nella baia di Manila che nel 2004 ha ucciso 116 persone. Il gruppo dei militanti è considerato come un'organizzazione terroristica che da anni commette attacchi letali, rapimenti e decapitazioni.

Nelle Filippine il segretario alla Difesa ha innalzato il livello di allerta in tutta la zona a sud del Paese

Il segretario alla Difesa delle Filippine Delfin Lorenzana ha dichiarato in una nota che è stato ordinato alle truppe di alzare il livello di allerta per garantire la sicurezza della zona sud del Paese, in particolare dei luoghi di culto, per evitare altri attacchi. Inoltre, ha aggiunto che le autorità useranno tutti i mezzi possibili, consentiti dalla legge, per assicurare alla giustizia i colpevoli della strage che ha causato morti innocenti.