Arrivano i risultati del primo rapporto dell'Organizzazione mondiale della sanità riguardo ai migranti in Europa, realizzato in collaborazione con l'Istituto Nazionale Salute, Migrazioni e Povertà (INMP) italiano. Lo studio, secondo quanto afferma la stampa nazionale e internazionale, dimostra come sui migranti ci siano assolutamente dei falsi miti, in primis quello che i richiedenti asilo porterebbero sul territorio del Vecchio Continente, Italia compresa, numerose malattie. Ebbene questo dato viene categoricamente smentito, in quanto accadrebbe l'esatto contrario.

Arrivando nel nostro continente infatti, molto probabilmente per il peggioramento delle loro condizioni di vita, sarebbero proprio i migranti ad ammalarsi, principalmente a causa del mancato accesso ai servizi sanitari e delle condizioni igieniche spesso insufficienti. La presentazione del rapporto è avvenuta poche ore fa a Ginevra, in Svizzera.

Analizzati oltre 13 mila documenti

Lo studio dell'Oms, che è stato condotto in collaborazione anche con l'Istituto Nazionale Migrazione e Povertà, si basa su dati concreti, in quanto sono stati analizzati circa 13 mila documenti provenienti da ben 54 paesi. Ed è qui che emerge un dato lampante, perché in tutta Europa solo il dieci per cento della popolazione è costituita da immigrati, che fuggono da zone dove sono presenti guerra e povertà.

Un numero quindi ben inferiore di quanto si possa credere: la percezione comune in alcuni paesi europei è che siano 3 o 4 volte di più. Inoltre l'ente afferma che quando i richiedenti asilo arrivano nei nostri Paesi giungono comunque in condizioni di salute che non sono per nulla cattive.

Non c'è pericolo per la salute pubblica

Secondo Santino Severoni, coordinatore del programma Oms Europa sulla migrazione e sulla salute, sembra abbastanza chiaro che un flusso più o meno costante di persone possa portare a dei rischi, in quanto qualcuno potrebbe portatore di malattie infettive, e per questo esiste un monitoraggio.

"La verità - spiega Severoni - è che anche quando arrivano persone con infezioni l'evento è così sporadico che non costituisce un problema per la salute pubblica, come dimostra il fatto che non abbiamo mai registrato un contagio alla popolazione residente". Una volta individuato il malanno il soggetto affetto viene curato nelle apposite strutture sanitarie, e non si rischia di danneggiare nessuno.