Un nuovo scandalo all’interno della Santa Sede potrebbe creare non pochi problemi al pontificato di Papa Francesco. Anche perché questa volta al centro della bufera è un suo connazionale, nominato vescovo proprio da lui, in uno dei suoi primi atti, nel 2013. Si tratta di monsignor Gustavo Oscár Zanchetta, dimessosi nell’agosto 2017 dal suo incarico nella diocesi di Orán nel nord dell’Argentina. Nel dicembre dello stesso anno è stato richiamato dal pontefice a Roma, dove gli è stato attribuito il ruolo di “assessore” all’Amministrazione del Patrimonio della Sede Apostolica, importante istituzione a cui è affidata l’amministrazione di oltre 5mila proprietà del Vaticano.

Ora però arrivano le accuse di abusi sessuali nei suoi confronti, da parte di alcuni sacerdoti del seminario da lui stesso creato ad Orán.

Un’indagine conoscitiva sulle accuse mosse a monsignor Zanchetta

Alessandro Gisotti, nuovo direttore ad interim della Sala Stampa vaticana, ha confermato in una nota per i giornalisti l’avvio di un’indagine conoscitiva sulle accuse mosse a monsignor Zanchetta, emerse solamente negli ultimi mesi del 2018 e mai prima di allora.

Oltre ai presunti abusi sessuali, sacerdoti e seminaristi gli imputano anche una cattiva gestione finanziaria della diocesi ed alcuni atteggiamenti autoritari.

Acquistano quindi un sapore diverso le sue dimissioni nel 2017, dopo soli quattro anni dalla sua nomina a vescovo, ufficialmente per “motivi di salute”, perché non più in grado di svolgere al meglio il proprio ministero, vista anche la vastità della regione di Orán.

Ora però Gisotti chiarisce che il motivo dell’addio è da ricercarsi piuttosto nei rapporti turbolenti con il clero diocesano, in un’area molto povera ed in balìa dei narcotrafficanti.

Le gravi denunce apparse nelle ultime settimane sulla stampa argentina

Dopo le dimissioni, Monsignor Zanchetta si è trasferito in Spagna, fino al dicembre 2017, quando Papa Francesco lo ha nominato assessore dell’Apsa, incarico mai esistito prima e del quale non si conoscono le reali mansioni.

Secondo Gisotti si tratta di un ruolo che non comporta alcuna responsabilità di governo, ottenuto in virtù delle “capacità di gestione amministrativa” del prelato.

Tuttavia negli ultimi mesi dall’Argentina sono giunte numerose voci contro il vescovo: secondo il giornale El Tribuno, tre seminaristi avrebbero accusato il vescovo di violenze sessuali al nunzio a Buenos Aires, il congolese Kalenga Badikebele, mentre una decina di sacerdoti avrebbero denunciato gli abusi di potere e la cattiva gestione finanziaria all’interno del seminario di Orán, istituito dallo stesso Zanchetta poco dopo la sua nomina episcopale.

Si è parlato di festini organizzati con i seminaristi, di minacce per ottenere il silenzio, oltre che delle telefonate intimidatorie da parte del prelato, subito dopo la diffusione delle prime notizie sulla vicenda.

Al momento non è possibile chiarire se siano mai stati coinvolti anche dei minorenni, perché le indagini sono ancora in corso. In attesa che l’inchiesta proceda e che siano ascoltate tutte le testimonianze, il vescovo si asterrà dal suo attuale impiego.