Si è concluso ieri, domenica 24 febbraio, lo storico Summit sulla pedofilia voluto da Papa Francesco in Vaticano. Durante il vertice sono stati mostrati anche alcuni video, alcuni abbastanza scottanti, in cui le vittime degli abusi hanno raccontato le loro storie. Ha colpito più di tutti quella relativa ad una ragazza africana, la quale ha denunciato di essere stata costretta ad abortire per ben tre volte fin da quando era adolescente, proprio da un religioso, che l'ha molestata fin da quando aveva 15 anni. Storie davvero terribili, a cui sono seguite poi le dichiarazioni, sconcertanti, dell'arcivescovo di Monaco - Frisinga, Reinhard Marx, il quale ha detto a chiare lettere che molti dossier sui responsabili sono stati distrutti, o mai aperti.

Per l'alto prelato tedesco "gli abusi sessuali nei confronti di bambini e di giovani sono in non lieve misura dovuti all'abuso di potere nell'ambito dell'amministrazione".

Le vittime deluse dal vertice

Alla fine del Summit sono arrivate, puntuali, le osservazioni delle vittime, che hanno seguito con attenzione quanto successo in questi giorni in Vaticano. Francesco Zanardi, il presidente di Rete l'Abuso, ha rilasciato un'intervista alla Rai, e si dice profondamente indignato per questo Summit, il quale rappresenta non un passo in avanti, ma un passo indietro. Zanardi afferma che dopo questo incontro, molti vescovi sarebbero dovuti uscire senza abito talare. E ha parole dure nei confronti delle stesse organizzazioni ecclesiastiche: "la Chiesa non è vittima, è carnefice" - così il presidente di Rete l'Abuso, che ricorda anche quanto detto proprio dall'arcivescovo Marx a proposito dei dossier distrutti.

Nonostante tutto, l'associazione da lui presieduta continuerà a rendere pubblici i nomi dei preti che si sarebbero macchiati di tali reati.

Il Papa: 'Piaga grave e mostruosa'

Non usa mezzi termini neanche il Pontefice, che definisce la pedofilia nella Chiesa una "piaga grave e mostruosa". All'Angelus domenicale, tenuto in Piazza San Pietro, come sempre gremita di fedeli, è arrivato un Motu Proprio di Bergoglio, nel quale il leader della Chiesa Cattolica ha esplicitamente chiesto che i luoghi religiosi, come le parrocchie, ma non solo, siano più sicuri per i giovani e i minori.

Intanto, secondo quanto riferisce Repubblica, oggi si incontrerà il Comitato organizzatore del Summit, insieme con i responsabili della Curia di Roma, in modo da dare seguito immediato ai desideri di Francesco. Per contrastare il triste fenomeno della pedofilia, Francesco vorrebbe mettere in campo un'autentica task force di professionisti: loro obiettivo sarà proprio favorire la nascita di iniziative a tutela dei minori.