La Nuova Zelanda è ancora sotto choc per quanto avvenuto due giorni fa a Christchurch, quando un commando di 4 persone, tre uomini e una donna, capeggiati dal 28enne australiano Brenton Tarrant, ha aperto il fuoco in due moschee differenti situate in alcuni sobborghi della città, uccidendo 49 persone e ferendone in maniera grave altre 48. Tutte le vittime sono di fede musulmana e lo stesso Tarrant ha dichiarato di aver compiuto la strage appositamente contro gli immigrati di fede musulmana. Non si sono fatte attendere le reazioni dei leader politici di tutto il mondo, che hanno ovviamente condannato da subito l'attentato e inviato il proprio cordoglio alle autorità neozelandesi e alla popolazione.

Ma è di queste ore la notizia che l'Isis, attraverso alcuni messaggi sul social Telegram, si è detta pronta a rivendicare subito l'attentato. La risposta a questi attacchi contro i musulmani, riferisce il Califfato, sarebbe già in arrivo. Il livello di allarme nel Paese dell'Oceania resta "alto", ed emergono nuovi particolari inquietanti su quanto accaduto venerdì scorso.

La premier Jacinda Ardern: 'Il manifesto mi arrivò 9 minuti prima del massacro'

È ancora sconvolta la premier Jacinda Ardern, la quale ha riferito che per la Nuova Zelanda è davvero un brutto momento. L'attentatore, che come si sa ha ripreso la strage in diretta Facebook, poco prima aveva pubblicato sulla Rete un manifesto anti-immigrati di una settantina di pagine, che la premier dice di aver ricevuto nove minuti prima della strage.

Questo particolare fino ad ora non era emerso. Il killer, insieme agli altri tre stragisti, è stato arrestato dalla Polizia. Per lui è stata prevista la condanna in custodia cautelare senza passare dall'Alta Corte, procedimento che avverrà il 5 aprile prossimo. Ieri, in tribunale, Brenton Tarrant ha anche fatto il gesto di "ok" al contrario, un simbolo che identificherebbe proprio i suprematisti.

Secondo il manifesto pubblicato dal folle, l'uomo "bianco" è superiore agli immigrati, e soprattutto a quelli di fede musulmana.

Facebook rimuove i filmati della strage

Intanto Facebook, il social ideato da Mark Zuckerberg, ha provveduto a rimuovere circa un milione di filmati che ritraevano le orribili scene. Il video in questione dura 17 minuti, e si vede il killer arrivare a bordo di una macchina piena di fucili semi-automatici, che scende e comincia a sparare all'impazzata in una delle moschee colpite.

Le vittime cadono una ad una a terra, come se fossero birilli. Ricordiamo che anche la Polizia neozelandese ha dato esplicito ordine, sia ai media che alle persone di tutto il mondo, di non condividere per nessuna ragione il filmato in questione.