Una terribile tragedia si è verificata la scorsa notte nel ghetto di Borgo Mezzanone, nel foggiano, un'area abusiva che sorge sulla ex pista dell'Aeronautica militare, a poca distanza dal Centro Accoglienza Richiedenti Asilo della cittadina. Secondo quanto riporta la stampa locale e nazionale, un incendio ha devastato un alloggio di fortuna, molto probabilmente occupato da un giovane cittadino di origine gambiana. Purtroppo nel rogo è andato distrutto ogni elemento utile per risalire all'identità della vittima. Il corpo dell'uomo è stato ritrovato completamente carbonizzato, e questo particolare fa capire che il soggetto è rimasto intrappolato in quell'alloggio di fortuna, senza avere alcuna possibilità di fuga.

Sul posto si sono recati i Vigili del Fuoco e i Carabinieri, che hanno proceduto ai rilievi del caso.

Baracca isolata dalle altre

Il rifugio di fortuna andato a fuoco pare si trovasse in una posizione piuttosto isolata rispetto alle altre baracche. Le cause dell'incendio costato la vita al migrante sono ancora tutte da chiarire. Secondo quanto riferisce la testata giornalistica locale on-line, Foggia Today, alcuni occupanti del ghetto sono stati ascoltati dagli inquirenti, e sono stati proprio loro a riferire elementi utili per risalire all'identità dell'uomo, che avrebbe anche dei famigliari residenti proprio nella provincia di Foggia. Per questo, una volta raggiunti, si procederà all'esame del Dna, in modo da confermare i dati anagrafici del deceduto.

Il dramma ha ovviamente sconvolto gli occupanti di Borgo Mezzanone, attualmente al centro di numerosi "abbattimenti controllati" finalizzati allo smantellamento del ghetto abusivo. Ai migranti risultati regolari, recentemente, era stato proposto il trasferimento in altre strutture idonee alla loro accoglienza, ma essi avrebbero rifiutato in toto.

Operazione 'Law and Humanity'

Gli abbattimenti costituiscono il punto principale dell'operazione "Law and Humanity", fortemente voluta dalla Prefettura del capoluogo dauno, di concerto con la stessa Procura. Lo smantellamento prevede di eliminare completamente tutta l'area abusiva che si è creata in questi ultimi anni sulla ex pista aerea.

Secondo gli investigatori, la zona abusiva di Borgo Mezzanone, da non confondere con il Cara che, come detto, si trova a poca distanza, è "una piaga del territorio", un serbatoio dove crescerebbe l'illegalità. Proprio qui si svolgerebbero numerose attività di stampo criminale, come ad esempio lo spaccio di sostanze stupefacenti, e altre attività illegali, come lo sfruttamento della prostituzione. Fenomeni gravi che le Forze dell'Ordine sono sempre molto attente a contrastare, e che spesso nascono in tali situazioni di degrado.