Il tema dell'immigrazione dilunga i suoi scenari. A pochi giorni dall'inversione di rotta della nave della Sea Eye Alan Kurdi continuano le emergenze nel Mar Mediterraneo. Il conflitto libico, ormai giunto ai dintorni di Tripoli, sta infatti mettendo in fuga numerosi civili.

Alarm Phone in queste ultime ore ha lanciato una segnalazione relativa ad un gommone senza motore che sarebbe in seria difficoltà e che avrebbe già perso in mare otto persone.

Pericolo nelle acque del Mediterraneo

Alarm Phone è la linea telefonica diretta, rivolta ai rifugiati in cerca d'aiuto.

È nata nel 2014 e si occupa dei pericoli che incombono sulle acque del Mediterraneo. La piattaforma ha segnalato la presenza in mare di un gommone che trasporta migranti nei pressi delle coste libiche che avrebbe già perduto otto persone nel Mar Mediterraneo.

Stando ad un recente aggiornamento, un aereo in contatto con la nave Sea Watch avrebbe individuato il natante con a bordo i profughi. Si tratterebbe di un'imbarcazione di legno di colore blu, priva di motore e con una ventina di profughi. Sempre Sea Watch ha fatto sapere che un velivolo militare, per ora non identificato, ma probabilmente europeo, avrebbe lanciato in acqua una zattera di salvataggio, chiedendo al contempo di avvisare la Guardia Costiera tunisina.

Inoltre è stato comunicato che i migranti non avrebbero alcuna intenzione di tornare in Libia, dove avrebbero paura di essere uccisi per la guerra attualmente in corso tra l'esercito governativo di al-Sarraj e le truppe del generale Haftar.

Allertate Roma, Tunisi e La Valletta

L'Ong italiana Mediterranea si è allineata all'emergenza segnalata da Alarm Phone, ribadendo l'urgenza di prestare soccorso ai migranti che sono in mare su un'imbarcazione con motore guasto.

Tra le venti persone in pericolo sul natante sarebbero presenti anche donne e bambini, ma a quanto pare - come riportato da "Repubblica" - sarà piuttosto difficile che giungano dei soccorsi in tempi brevi, poiché: "In assenza anche delle navi militari di Sophia, il dispositivo di aiuti in mare è praticamente inesistente".

Il nome dell'imbarcazione che sta cercando aiuto sarebbe 20ppl.

Da Alarm Phone ricordano che Roma, Tunisi e La Valletta sarebbero state allertate della situazione di serio pericolo: "La barca sta andando alla deriva vicino al confine libico-tunisino". La situazione è ancor più delicata perché, mentre questi profughi verserebbero in condizioni estreme, sono ancora in corso le trattative tra la Germania (che dovrebbe accogliere i migranti) e gli altri Stati dell'Unione europea per il destino della nave Alan Kurdi che non ha ancora trovato un attracco sicuro, soprattutto in seguito alla linea dura del governo italiano che ha ribadito che i porti sono chiusi.

500mila bambini residenti a Tripoli

Di profughi, a quanto pare, ne sentiremo parlare ancora per molto.

Il conflitto libico finora avrebbe messo in fuga 4.500 persone. Questo preoccupante dato è stato riportato dall'Ufficio delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari (Ocha). Solo nelle ultime 24 ore ben 1.675 civili avrebbero lasciato le loro abitazioni. La preoccupazione è ancor più comprensibile se si pensa che a Tripoli (ora teatro di guerra) ci sarebbero circa 500mila bambini.

Del resto anche l'Onu ha ammesso che i civili, residenti nei territori in cui sono in corso gli scontri, sarebbero impossibilitati a fuggire, e che i servizi sanitari non riuscirebbero ad accedere nelle zone più critiche per poter raggiungere i civili e prestargli soccorso.