Gli atleti africani non saranno invitati alla Trieste Half Marathon, la celebre mezza maratona che prende il via da Aurisina e si conclude in piazza Unità d’Italia (nel capoluogo friulano). Fabio Carini, presidente del Apd Miramar (l'associazione che si occupa dell'organizzazione dell'evento) ha dichiarato: "Basta mercimoni. Quest'anno inviteremo solo atleti europei". Una decisione che ha già sollevato polemiche.

No al mercimonio di atleti

Il Trieste Running Festival, è un'importante manifestazione sportiva che si terrà nella "città del vento" dal 3 al 5 maggio.

Tra i tanti eventi in programma, vi è senza dubbio la Trieste Half Marathon, considerata - per il suo percorso scenografico - una delle mezze maratone più panoramiche del mondo. Si tratta di una gara importante, inserita nei calendari di diverse associazioni sportive.

Ad oggi sono state registrate 1.390 iscrizioni. I partecipanti provengono da 28 Paesi (ci sono tanti austriaci e ungheresi, ma anche atleti provenienti dall'Australia, dal Giappone, dal Sud America, dal Brasile e dagli Stati Uniti". Quest'anno, però, gli organizzatori della competizione hanno deciso di non invitare maratoneti provenienti dal Continente Nero, per protestare contro lo sfruttamento degli stessi. "Fino a che non cambierà lo status delle cose inviteremo solo atleti europei, perché vogliamo fermare il mercimonio di atleti africani, dall'altissimo valore", ha spiegato Fabio Carini, l'organizzatore della kermesse.

"Ci aspettiamo che vengano presi dei seri provvedimenti per fermare questo sfruttamento. Non lo possiamo più accettare", ha concluso.

Il presidente dell'Apd Miramar, ha poi precisato che tanti organizzatori subiscono pesanti pressioni da parte di manager poco seri che sfruttano validi atleti africani proponendoli a costi bassissimi.

Molto spesso, inoltre, questi maratoneti ottengono ingaggi irrisori e non vengono trattati con la giusta dignità. Questa situazione, ovviamente, va a discapito loro, ma danneggia anche gli atleti italiani ed europei che, per via dei loro costi più alti, non vengono scelti.

Carini ha poi concluso: "Mi dispiace se qualcuno se l'è presa per questa scelta, ma hanno preso una mostruosa cantonata.

È il momento che da Trieste, città multiculturale, si dica no ad uno sport che non è etico. Non vogliamo isolare nessuno, ma si devono cambiare le regole".

Le critiche

La decisione di Apd Miramar ha scatenato reazioni, anche nel mondo politico. Isabella De Monte, eurodeputata Pd, in una nota, ha criticato duramente la scelta dell'organizzazione: "Siamo arrivati alle epurazioni nello sport - ha dichiarato - è l'ultima follia di un estremismo che sta snaturando Trieste". Poi ha concluso: "È un fatto grave ed indegno".

Cristiano Shaurli, segretario regionale del Pd è stato ancora più critico: "Mancava solo questo al Friuli Venezia Giulia, diventare la Regione che non fa correre gli atleti africani.

Con giustificazioni che sanno d'ipocrisia all'ennesima potenza. Stiamo aprendo la stagione della discriminazione nel mondo dello sport". Poi ha aggiunto: "La situazione è resa ancora più imbarazzante dal fatto che l'organizzatore dell'evento è anche un giornalista dipendente della Regione Friuli Venezia Giulia".