Una scoperta macabra, ma che rende l'idea degli orrori perpetrati in passato dai nazisti. In un museo dell'Anatolia, in Turchia, si è scoperto che una bambola vecchia di 78 anni ha i capelli autentici di una bambina ebrea uccisa ad Auschwitz. Ora alcuni ricercatori ebraici, tramite l'analisi del DNA, cercheranno di ritrovare la famiglia della piccola. La bambola fu acquistata da una mostra gestita da un curatore tedesco e, nell'arco di breve tempo, è diventata famosissima.

La bambola dai capelli autentici

La bambola si trova nel Museo del Giocattolo in Anatolia, nella provincia meridionale di Antalya.

Ha 78 anni e ha sulla testa i capelli di una bambina ebrea uccisa nel campo di concentramento di Auschwitz nel 1941. Ora le autorità ebraiche, venute a conoscenza del fatto, vorrebbero raggiungere i membri viventi della famiglia della bambina assassinata. Per farlo, effettueranno l'analisi del DNA, prelevato tramite alcuni di questi capelli grazie ad un permesso speciale.

Emrah Ünlüsoy, direttore del Museo dei giocattoli anatolici, ha dichiarato che la bambola "è un artefatto molto prezioso del museo e ha una storia molto commovente. Nella Germania nazista, soprattutto nell'ultimo periodo della guerra, ogni giorno ad Auschwitz venivano macellati circa 1.000 ebrei. Prima di essere uccisi, poteva capitare, come in questo caso, che i capelli delle ragazze venissero tagliati e usati sulle bambole prodotte per i bambini tedeschi".

Auschwitz, come ormai noto a tutti, è stato il più grande campo di concentramento tedesco. Si trovava nella piccola città polacca di Oswiecim, a 66 chilometri a ovest di Cracovia. Almeno 1,3 milioni di persone furono internate in esso tra il 1940 e il 1945 e, secondo le stime, circa 1,1 milioni di queste persone furono uccise lì.

Il Museo del Giocattolo di Kepez

Il Museo del giocattolo, inaugurato nel 2017 nella zona di Dokumapark dal comune di Kepez ad Antalya, attira visitatori di tutte le età con la sua esposizione di giocattoli e manufatti. Il punto espositivo è cresciuto del 60 per cento in breve tempo. Oltre alla bambola che è divenuta famosa in tutto il mondo, esso custodisce oltre 13.000 giocattoli.

Dopo il primo anno dall'apertura, oltre 500.000 persone hanno visitato il museo. I suoi funzionari hanno visitato ben 16 paesi europei e tutta l'Anatolia per raccogliere le varie opere e giocattoli presenti ora nel museo. Anche grazie alla crescente celebrità ottenuta da questo luogo, le autorità ebraiche hanno appreso dell'esistenza della bambola.

Tra i giocattoli più popolari infatti c'è proprio la "bambola di Auschwitz". Quest'ultima è stata acquistata da una mostra speciale di un curatore in Germania e portata quindi al museo di Antalya.