La scimmia dell'utopia

Sulla locandina c’è uno scimmione appollaiato su un masso, le ali coperte d’escrementi. Non balla, come vuole la canzoncina, anche se incarna il karma occidentale. È la scimmia dell’utopia, quella che Eduardo Galeano vedeva come un orizzonte irraggiungibile ma necessario al cammino. La rivoluzione e il suo carattere utopico, ma anche distopico, è il tema del diciottesimo festival fotografia europea aperto a Reggio Emilia. Oltre una ventina tra mostre ed eventi che lungo la via Emilia, da Ravenna a Parma passando per Bologna, Rubiera e Modena, oltre che Reggio, fino al 17 giugno faranno il punto sulle ribellioni, i cambiamenti, i sogni che hanno attraversato il mondo con la loro scia d’illusioni e orrori e l’attraversano ancora.

Il senso della rivoluzione

«Che senso può avere il termine rivoluzione ai giorni nostri ­– si chiede Walter Guadagnini, direttore artistico del festival – in un mondo segnato da squilibri e migrazioni? Chi è il rivoluzionario, oggi?». Difficile immaginare una figura epica come Che Guevara riportata nell’attualità, un mito rivoluzionario che non sia funzionale alle mode e ai costumi, non demonizzato e piegato alla logica dei consumi ma reale corifèo di bisogni collettivi. Più facile immergersi in questo immaginario collettivo. Un immaginario frutto d'immagini, dunque, quali quelle che la fotografia, assai meno veritiera e imparziale di quanto si creda, codifica e modifica.

La bellezza rivoluzionaria

Eccolo qui il senso del festival, la sua rivoluzionaria bellezza che tracima dallo sguardo dei fotografi che hanno testimoniato i cambiamenti epocali, le utopie del XX secolo. Con un occhio alla dimensione artistica della testimonianza, al passaparola concettuale che tracima dalle immagini. Così è per gli scatti della rivoluzione dei costumi sociali che ha attraversato i ‘60 e ‘70 a palazzo Magnani alle foto di strada di Joel Meyerowitz, a palazzo da Mosto.

Dagli scatti su Pasolini e i resti di Palmira di Elio Ciol al Vescovado all’Iran contemporaneo. Passando per "Figure contro, Fotografia della differenza a Parma", e la mostra "A cosa serve l’utopia", a cura di Chiara Dall’Olio e Daniele De Luigi che alla galleria civica di Modena, dal 27 aprile al 22 luglio, offre una summa dei temi trattati, oltre che l’immagine di copertina, la scimmia di Swetlana Heger a simboleggiare l’utopia smarrita e necessaria. Info www.fotografiaeuropea.it.