E' morto all'età di 91 anni Bruno Caruso, pittore, disegnatore, illustratore colto e indipendente, nato a Palermo nel 1928 e trasferitosi a Roma nel 1959, città dove ha vissuto e lavorato fino alla fine dei suoi giorni.

Nei suoi trascorsi aveva soggiornato a Vienna, Monaco, Praga, facendosi influenzare dalla pittura di Gustav Klimt, Otto Dix, George Grosz, con i quali condivise l'intensità dell' espressionismo figurativo: opere dove il disegno esagera nella sua rappresentazione in modo teatrale, al fine di comunicare la profondità di ostiche verità.

Bruno Caruso non dimenticò mai di rappresentare i temi scottanti della sua terra ed ebbe un intenso rapporto con il giornalismo e l'editoria che lo videro battersi, attraverso la grafica graffiante e la scrittura, su temi sociali e civili, compresa la lotta alla mafia, nel fortunato sodalizio con diverse testate giornalistiche come l'Ora di Palermo. Lo stesso Caruso fu promotore e fondatore di riviste intellettuali come "Sicilia" nel 1953: grande amico di Renato Guttuso e Leonardo Sciascia, la sua Arte si ispirò ai miti, alla letteratura, alla natura, senza disdegnare l'esperienza diretta in quei luoghi dove l'umanità vive ai margini.

Diede vita a numerosi volumi come "Il pugno di ferro", "La tigre di carta", "Anatomia della società civile", "Elogio della follia" quest'ultima raccolta di opere, intitolata proprio come il famoso trattato di Erasmo da Rotterdam, presenta una galleria di personaggi ritratti in manicomio eed è in grado di trasformare la stranezza del loro mondo psichico in pura poesia.

Artista eclettico legato alla letteratura

Disegnatore estroso, Caruso amava meditare persino sulla botanica (incisioni dedicate all'orto botanico di Palermo nel 1974 e successivamente le illustrazioni per il giardino di Villa Sacville West del 1983): prese spunto anche dalla Storia Universale e dalla mitologia per la sua copiosa produzione.

Tanto che nel 2012 nella sua città natale, dedicò una mostra nella quale le matite di Bruno Caruso immortalarono l'imperatore ed il suo falco poeticamente senza mai staccarsi dalla dimensione colta della letteratura, sono opere dalla grafica viva e dinamica e dallo stile un po' fiabesco.

La biografia di Caruso si riempie ulteriormente di ritratti e pagine scritte da grandi autori come Pirandello, Quasimodo, Verga, Tomasi di Lampedusa, nell'estrosa interpretazione personale che disdegna ogni tentativo di catalogazione: "Mi vede addosso un etichetta?

No - disse perentoriamente in un'intervista - non credo di appartenere ad una Scuola, la mia è una pittura figurativa che non si può collocare in uno di quegli "ismi" di questo tempo".

Caruso ricevette ad honorem una laurea in Lettere e Filosofia (1987) in aggiunta a quella in Giurisprudenza, conseguita da giovane prima di intraprendere la carriera artistica.