In questi giorni l’Inps, con circolare 57/2018, ha fornito le istruzioni per poter richiedere il reddito di inclusione pubblicando sul sito anche i nuovi moduli per la domanda aggiornata con i nuovi requisiti e importi. L’Inps ha, quindi, fornito le istruzioni operative sui nuovi requisiti, durata e importo del reddito di inclusione (Rei). Il primo aggiornamento riguarda l’introduzione dell’assegno unico annuale nel caso in cui il beneficio economico risulti inferiore o pari a 20 euro su base mensile. Ma vediamo anche le altre novità.

Chi può chiedere il Rei

Fino a luglio di quest’anno ( quando il Rei diventerà Reddito universale, ovvero quando i requisiti familiari non saranno più necessari) il Rei spetta alle famiglie con almeno un minore, una persona disabile o tutore di disabile, e una persona disoccupata di età pari o superiore a 55 anni che siano residenti in Italia e che rispettino determinati requisiti economici ( che vedremo successivamente)

Ora basta la sola disoccupazione

Anche sul piano disoccupazione ci sono novità. Secondo la normativa precedente potevano accedere al Rei solo chi risultava disoccupato da almeno 3 mesi o doveva aver finito di riscuotere l’indennità di disoccupazione da almeno 3 mesi. Ora invece basta il requisito della disoccupazione senza limitazioni di sorta tramite il limite di età ( ovvero il disoccupato non deve meno di 55 anni).

Reddito inclusione: i nuovi importi

L’ammontare dell’assegno per il reddito di inclusione è di 3.000 euro annui con un incremento del 10% secondo l’ultima legge di bilancio. In questo senso sono aumentate anche le risorse destinate al rei che andranno a crescere sempre più per gli anni 2019 e 2020.

Rei anche a chi possiede una prima casa e a chi trova lavoro

I requisiti economici per poter usufruire del Rei riguardano due fronti, l’ISEE e l’ISR. Dal primo luglio queste soglie di reddito cambiano. Le famiglie quindi dovranno avere un ISEE inferiore ai 6000 euro mentre un ISR ovvero la parte reddituale che considera anche la spesa di locazione) al di sotto dei 3000 euro.

Con questi nuovi valori, potrà accedere al beneficio anche chi possiede una prima casa ma vive comunque sotto la soglia di povertà. Inoltre per evitare che questa misura diventi un disincentivo alla ricerca di un lavoro, il sostegno verrà elargito anche nel caso in cui il disoccupato trovi una occupazione. In questo caso dipenderà dal lavoro trovato e dal tipo di contratto stipulato.