L'onorevole Renato Brunetta, deputato di Forza Italia, pare tutt'altro che ottimista riguardo agli effetti che la manovra finanziaria, targata M5S-Lega, avrà sull'economia italiana.

Nel suo ultimo post sul suo blog personale "Free News Online", l'ex Ministro della pubblicazione amministrazione e dell'innovazione ha riportato che la manovra economica avrà pochi effettivi positivi sul PIL, perché è fatta di pochi investimenti produttivi che verranno controbilanciati da quelli negativi provocati dal demoltiplicatore del credito, causato dall’aumento dei tassi d’interesse per via della restrizione del credito da parte delle banche.

Brunetta: 'L'economia italiana è sulla strada della recessione'

Secondo l'ex capogruppo forzista alla Camera, l’effetto negativo provocato dal credit crunch, a cui auspicabilmente si aggiungerà quello negativo degli investimenti in welfare passivo (reddito di cittadinanza) sarà, dunque, di molto superiore ai pochi effetti positivi generati dai pochissimi investimenti produttivi, cosicché l’effetto generale che si verrà a creare, sarà profondamente recessivo. Per l'economista di Forza Italia, ormai l’economia italiana si sta avviando incontrovertibilmente sulla strada della recessione. Di questo è più che convinto l'economista forzista. Il docente universitario veneziano ha poi aggiunto che nel 2018 il tasso di crescita non andrà oltre l'1% e che il prossimo anno crescerà al massimo dello 0,8%.

Da ciò ne deriverà che il rapporto deficit/PIL schizzerà al 3,0% nel 2019 e il rapporto debito/Pil giungerà al 135%. Ne conseguirà così un aumento dei rendimenti sui titoli di stato che, secondo Brunetta, "ormai si trovano costantemente ai livelli più alti dagli anni 2013-2014".

'Il Premier Conte racconti meno falsità'

In definitiva, Brunetta ha consigliato al Presidente del Consiglio Conte di raccontare meno bugie anche quando in Europa quest'ultimo ha più volte rassicurato che questa manovra porterà al Paese crescita e sviluppo.

Per l'economista di Forza Italia, nella manovra sono presenti fin troppi stanziamenti in spesa corrente e pochissimi investimenti in conto capitale che non saranno in grado di attivare quella crescita (di cui è convinta questo Governo) che permetterebbe al Paese di emergere, da una parte attraverso la riduzione del tasso di disoccupazione, dall'altra attraverso l'aumento del livello generale dei salari.

Brunetta ha poi concluso: "Grazie a questo Governo di buoni a nulla, ma capaci di tutto, l'Italia sta andando verso la recessione e sta diventando un caso clinico a livello europeo".