Taglio delle dotazioni per la manovra finanziaria, questa sembra essere la via intrapresa dal governo che, evidentemente, cerca di ammorbidire la trattativa con la Ue per quanto riguarda la manovra di Bilancio. Il deficit da riportare sui binari che ha indicato la Commissione Europea, cioè al 2,04% (il governo nella prima stesura della manovra portava il deficit al 2,4%) è l’elemento cardine per ricevere l’ok da parte della Ue alla nostra manovra finanziaria. Oggi tutti i maggiori quotidiani italiani parlano di diversi miliardi di taglio alla manovra e questa riduzione di soldi a disposizione, gioco forza, inciderà sulle misure che ha in mente l’esecutivo, anche sulle due più famose, cioè quota 100 e reddito di cittadinanza.

Per quest’ultimo iniziano a delinearsi i dettagli sul funzionamento visto che, come promesso e ribadito dal vice premier Di Maio, dovrebbe partire già il prossimo aprile.

Nel decreto di attuazione che dovrà lanciare la misura potrebbero entrare in scena alcune variabili fino ad oggi non considerate, proprio in virtù della ricerca di risparmio da parte dell’esecutivo. Sembra infatti che oltre a reddito, case e componenti della famiglia, anche l'auto di proprietà sarà fattore considerato per assegnare il sussidio. Ci potrebbe essere un divieto ad assegnare il reddito di cittadinanza a chi ha macchine di cilindrata superiore agli 80 cv. La domanda su come funziona il reddito di cittadinanza comincia a trovare le prime risposte.

I soggetti beneficiari

La platea di destinatari della misura è quella di soggetti disagiati socialmente e lavorativamente. Sarà necessario essere maggiorenni, avere un reddito mensile al di sotto di 780 euro al mese (la soglia di povertà Istat), essere disoccupati ed essere cittadini italiani o stranieri con residenza nel nostro territorio da almeno 10 anni continuativi.

A questi requisiti di accesso si affiancano quelli utili alla continuità di fruizione del benefit e cioè frequentare corsi di riqualificazione avviati dai centri per l’impiego, impegnarsi in lavori socialmente utili per il proprio comune di residenza (8 ore a settimana) ed accettare le eventuali proposte lavorative che i centri per l’impiego offriranno ai beneficiari (andrà accettata una delle prime tre offerte pervenute).

Come funziona il sussidio

Per quanto riguarda gli importi, si parla sempre dei soliti 780 euro al mese. Cifra che però non sarà erogata a tutti i fruitori del reddito di cittadinanza. Infatti, la somma intera sarà appannaggio solo di soggetti a reddito zero. Per gli altri sarà erogata una cifra che andrà ad integrare ciò che manca ad arrivare a 780 euro. La somma dovrebbe aumentare in base ai componenti il nucleo familiare e per chi ha casa di proprietà dovrebbe essere tagliato parte del sussidio per via del cosiddetto affitto imputato di circa 380 euro al mese. Tutte ancora ipotesi, perché ad oggi il sussidio base sarà di 500 euro mensili. I 280 euro mancanti saranno erogati solo nel caso in cui il beneficiario non sia proprietario di un immobile.

Già stabilito inoltre che sarà necessario avere un Isee inferiore a 9 mila euro per rientrare nella platea a cui è destinata la misura. L’erogazione del sussidio avverrà tramite una specie di carta di credito. I soldi dovrebbero essere spesi solo telematicamente, senza possibilità di prelievo in contanti e solo per acquisti di beni di prima necessità, farmaci e per pagare le bollette.

I proprietari di auto ed il reddito

Sul quotidiano il Messaggero è trapelata una nuova indiscrezione che riguarda questa misura tanto cara al Movimento 5 Stelle. Sembra che nel gioco entreranno anche le vetture di proprietà. Il governo pare intenzionato a valutare di inserire un tetto massimo di cavalli della auto di proprietà del beneficiario.

In pratica, possedere una auto oltre una certa potenza, potrebbe escludere qualcuno dai fruitori del benefit. Il quotidiano sottolinea come ad oggi potrebbe essere 80 cavalli la soglia da non superare per la propria auto. Sempre dalle pagine del quotidiano appare probabile che sotto la spinta della Lega, nella misura entri un incentivo anche per le imprese che assumeranno i lavoratori provenienti dal reddito di cittadinanza. La cifra che i beneficiari percepivano come sussidio potrebbe passare alle imprese per i primi 5/6 mesi di assunzione del soggetto interessato, come un normale sgravio contributivo.