Lo ha fatto di nuovo: Burger King ha un debole per le campagne pubblicitarie d'effetto e non si è lasciata sfuggire l'occasione dei campionati mondiali di calcio 2018 in Russia. L'azienda ristoratrice, attraverso uno spot apparso sul corrispondente russo di Facebook VKontakte, ha invitato le donne russe a concepire un figlio con una star del mondo del pallone per perpetuare così 'buoni geni' e offrire alla nazionale una nuova generazione di campioni. Non solo: ad accompagnare le immagini che ritraevano una donna in stato interessante, la promessa di ricompensa pari a tre milioni di rubli (circa quarantamila euro) e di una fornitura vita natural durante di hamburger Whopper.

La notizia, in un primo momento, è stata accolta come un'imbarazzante fake news. Scalpore e sconcerto sono stati immediati nell'apprendere successivamente che, in realtà, si trattava di una vera operazione pubblicitaria. Il genere nuovamente preferito da Burger King pare quindi essere una campagna sessista, che opta per una lampante discriminazione della donna concentrandosi sul suo ruolo biologico. Una fabbrica di campioni a pagamento, si potrebbe tristemente sintetizzare.

Ritiro pressoché immediato della pubblicità, corredato da doverose scuse

L'annuncio di dubbio gusto, ha scatenato forti e giustificate polemiche. L'azienda ha rimosso il post dopo poche ore e fatto doverose scuse, per il contenuto ritenuto troppo offensivo.

In Russia, va precisato, non sono insolite campagne pubblicitarie di questo calibro: anzi, sono praticamente all'ordine del giorno. D'altra parte, Burger King è stata più volte criticata proprio a causa delle sue pubblicità. Lo scorso anno ad esempio, per una promozione sui suoi prodotti prese di mira con uno sfottò una minorenne che in tv aveva denunciato violenza.

Rimane qualche labile dubbio, sul reale obiettivo degli autori. La più accreditata è la teoria sensazionalistica, secondo la quale Burger King avrebbe, volutamente, sollevato un caso mediatico, per aumentare la propria visibilità. Alcuni esperti invece, sono del parere che si sia trattato soltanto di un tentativo mancato di creare una pubblicità divertente.

Nel 2018 stereotipi di genere considerati ancora la normalità

Preoccupa molto l'idea che nel 2018, gli stereotipi di genere facciano parte della quotidianità. Le pari opportunità, in fase di evoluzione, non hanno ancora raggiunto standard accettabili, in buona parte del mondo. Soltanto qualche giorno fa, in Arabia Saudita, è stata rimossa la legge che vietava alle di donne di guidare in autonomia; uno spiraglio di modernità, seppur ancora subordinato dal permesso di un garante maschio.

A quanto pare, stando alla pubblicità di Burger King, manca ancora la piena consapevolezza che in buona parte del globo le donne continuano a subire vessazioni e ingiustizie, giustificate da convinzioni maschiliste e misogine.

È evidente come alcune menti siano ancora persuase che a una donna si possa riservare il solo ruolo di incubatrice di super maschi, meritevole, a meta raggiunta, di lauto compenso.

Pericoloso messaggio, soprattutto se affidato ai social network, largamente utilizzati da un bacino di utenza tendenzialmente giovane. Fortunatamente anche in Russia lo spot ha fatto insorgere e indignare gli attivisti, per la difesa dei diritti delle donne. La sua rimozione è un'altra, seppur piccola, vittoria per l'universo femminile.