Le fiamme che consumano Notre Dame sono ormai un'immagine che difficilmente francesi ed europei riusciranno a cancellare dalla loro mente. L'incendio che ha interessato la Cattedrale è divampato intorno alle 19 del 15 aprile, da un'impalcatura utilizzata nei lavori di restauro. Le fiamme hanno distrutto completamente la guglia, il tetto e tutte le strutture in legno presenti. Più di 400 vigili del fuoco sul posto, nessun decesso, un ferito.

Un nuovo 11 settembre secondo i media americani: paragoni e errori tecnici

Non si sono fatti attendere i commenti di chi ha visto nel crollo della guglia, simbolo di Parigi, lo stesso destino delle Torri Gemelle.

Nell'11 settembre 2001, tre aerei provocarono il crollo delle due torri e tentarono un attacco al pentagono, non andato a buon fine grazie al coraggio dei passeggeri che si ribellarono ai dirottatori. I morti furono più di 3000 e la vicenda rimane una ferita ancora aperta nel cuore degli americani. Oltre il simbolismo, che accomuna i due eventi, nulla lascia pensare ad un attentato terroristico, sebbene le indagini siano ancora in corso. A sollevare sospetti ha contribuito anche You Tube, che ha associato i video dell'incendio di Parigi con le immagini dell'attentato del 2001. Nonostante l'azienda si fosse giustificata affermando che si era trattato di un errore di sistema, le presunte associazioni tra i due eventi hanno continuato ad invadere il web per molte ore.

Le reazioni dell'opinione pubblica: tra solidarietà e indignazione

Appena la notizia ha invaso il web, migliaia di utenti hanno commentato attraverso i social network la vicenda: molti sono stati i messaggi di solidarietà e vicinanza al popolo parigino, accompagnate da generose offerte di denaro da parte di imprenditori, disposti a sostenere economicamente l'eventuale ricostruzione.

Tuttavia, ciò che ha suscitato scalpore sono stati i commenti di odio che utenti più e meno conosciuti hanno rivolto contro il Presidente francese Macron e il suo paese. Tra questi, il leader di Casa Pound, Simone Di Stefano, ha parlato, sulla sua pagina facebook, di un vero e proprio piano di azione con un preciso mandante:

"E ora dovremmo stare a sentire anche la finta costernazione dei globalisti in tv.

Siate coerenti, stappate lo spumante! Se crollano i simboli della nostra identità il vostro sogno si realizza in fretta". E su i colpevoli: "Quindi risparmiate le lacrime e dite la verità. Al posto di Notre Dame volete una moschea o un centro commerciale".

I sovranisti di Casa Pound verso le elezioni europee: 'La Francia migliore risponderà'

"La Francia migliore risponderà ", è la conclusione dell'intervento di Simone Di Stefano, il quale fa riferimento al nazionalismo francese guidato da Marine Le Pen, pronta a tornare in Europa e a non lasciarsi scappare l'occasione di dare un nome alle paure dei francesi. Alcuni, infatti, ci tengono a precisare che l'incendio avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri non è un caso isolato: solo nel mese di febbraio del nuovo anno, sono stati registrati 47 attacchi, alcuni incendiari, alle chiese parigine; l'esempio più vicino è quello avvenuto il 17 marzo alla chiesa di St.

Sulpice.

Come è evidente dalle dichiarazioni di Casa Pound e di parte dell'opinione pubblica che abbraccia la teoria del complotto, l'incendio non sarebbe stato un incidente ma un astuto escamotage per eliminare progressivamente tutti i simboli del nazionalismo dei paesi europei, a favore di un globalismo, inteso nella sua accezione peggiore: una demolizione dell'identità di uno Stato.