Finiti nell'occhio del ciclone per il loro modo di fare politica e per un “dagli al fascista!” esclamato tra le strade della comunicazione italiana con la compartecipazione di alcuni dei maggiori partiti e giornalisti, FN sta vivendo le ultime settimane pre elettorali, accerchiata e fin troppo duramente attaccata. Intervistato dal nostro giornale, il segretario del movimento di estrema destra, Roberto Fiore, prova a difendersi contrattaccando i suoi numerosi nemici.

Elezioni politiche 2018, Fiore e la sua dura intervista

- Partiamo dall'increscioso fatto di cronaca avvenuto in Sicilia: quali saranno le vostre prossime reazioni?

Voglio fare una premessa: non è un fatto di cronaca ma si tratta di violenza politica. Di conseguenza, reagiremo continuando la nostra campagna elettorale, soprattutto nelle zone popolari ed in quei luoghi in cui prima vi era una forte influenza di sinistra. Il vero motivo dell'aggressione è difatti la nostra popolarità nei quartieri di Palermo e di Roma, che negli ultimi mesi per alcuni sta divenendo sempre più ingombrante, ferendo l'orgoglio di una spiazzata concorrente.

- Crede che queste violenze tra fazioni opposte siano state generate e sempre più fomentate dai mass media? E perché?

Si. Sono state fomentate dai mass media, in special modo dal gruppo Espresso, in quanto le persone che controllano il gruppo, probabilmente vedono con grande preoccupazione un movimento patriottico pulito, con idee sane che ha un concetto di politica rivoluzionaria-cristiana completamente opposto all'attuale visione del mondo dei poteri forti.

- Figli di una democrazia esaltata ed osannata, siamo tuttavia un paese a brandelli le cui fondamenta sono fatte di corruzione ed evasione fiscale. Tirarvi in ballo in campagna elettorale può essere un modo per distogliere lo sguardo da chi ha governato nell'ultimo ventennio in Italia?

Certamente si. Questa nuova dicotomia, in realtà vecchia quanto il cucco, nasconde l'Italia all'Italia, il popolo all'antipopolo.

Per dicotomia intendo: quella classe politica che non ha più nulla da dire, inclusa quella grillina che mai nulla ha detto durante la sua legislatura; ci troviamo, quindi, davanti ad una classe politica oramai vuota in contrapposizione ad una forza ostracizzata e demonizzata ma ricca di contenuti.

- Il 3% è lontanissimo ed allora FN quali battaglie extraparlamentari porterà avanti?

Sarà lontano in molti posti, ma in determinate città noi supereremo non di poco la soglia di sbarramento, e ciò fa comprendere come il nostro consenso stia crescendo seppur a macchia di leopardo. Nel tempo abbiamo sempre sostenuto battaglie nelle piazze e nelle periferie e continueremo a prescindere dall'esito delle urne, a portare avanti le nostre idee rivoluzionarie tra la gente.

- I cittadini ripongono tutte le speranze di rinascita nelle elezioni del 4 marzo. La prima cosa che farebbe da presidente del Consiglio?

Blocco dell' immigrazione, immediato di rimpatrio di un milione e mezzo di persone ed il ritorno alla sovranità monetaria, poiché senza essa non si potranno avere né reddito di cittadinanza né pensioni a mille euro.