giorgia meloni si scaglia con forza contro l’ipotesi di vedere Maria Elena Boschi presidente del Consiglio dopo le elezioni del 4 marzo. A fare il nome dell’esponente Pd, numero due del renzismo, era stato pochi giorni fa Gianni Letta, lo storico braccio destro di Silvio Berlusconi, durante un convegno all’Università Luiss di Roma. Per la leader di Fratelli d’Italia l’eventuale nomina della Boschi a Palazzo Chigi rappresenterebbe un vero e proprio “colpo di stato”, visto che il partito di Matteo Renzi dovrebbe arrivare “terzo su tre” nella competizione elettorale.

Durissima anche la critica verso la decisione di candidare la sua rivale a Bolzano che ha provocato addirittura una spaccatura all’interno del Pd locale, abbandonato da una quindicina di esponenti.

Il video della Meloni contro l’ipotesi Boschi premier

La Boschi nominata presidente del consiglio? "Sarebbe un colpo di Stato un governo guidato da Maria Elena Boschi”, afferma Giorgia Meloni nel breve video pubblicato oggi, 22 febbraio, sulla sua pagina Facebook. “Intanto perché il Pd in questa competizione arriverà terzo", prosegue. Sarebbe dunque "surreale" anche solo parlare dell'eventualità di un governo guidato da un esponente Pd, perché il partito di Matteo Renzi si piazzerà "terzo su tre” nelle urne.

Insomma, se davvero dovesse andare così, per la Meloni vorrebbe dire “proprio fregarsene del voto degli italiani”, che invece lei considera “molto importante”. Detto questo, la candidata premier di Fd’I aggiunge che “Maria Elena Boschi è dovuta scappare pure da casa sua" per finire ad essere candidata in Alto Adige, dove i voti per lei si occuperà di trovarli la Sudtiroler Volks Partei, "cioè un partito che si dichiara sostanzialmente non italiano".

In poche parole, la Boschi va a farsi eleggere "da quelli che parlano tedesco, perché quelli che parlano italiano la Boschi non la votano”.

L’endorsement di Gianni Letta alla Boschi

Bisogna ricordare che a formulare, se pur indirettamente, l’ipotesi Boschi premier non è stato un esponente del Pd, ma l’ultra berlusconiano Gianni Letta.

Letta senior, durante un convegno tenutosi alla Luiss di Roma il 20 febbraio, aveva infatti pronunciato testuali parole: “Qui c’è Amato (Giuliano ndr) che è stato sottosegretario, poi ministro del Tesoro, poi presidente del Consiglio. Attenta Maria Elena che si inizia sottosegretari e si finisce presidenti del Consiglio”. Una battuta che a molti è sembrata celare un accordo sottobanco tra Forza Italia e Pd per formare un governo di Grande Coalizione se i numeri usciti dalle urne del 4 marzo lo permetteranno.