Nuovi colpi di scena nell’inchiesta della procura di Napoli sul presunto giro di tangenti per ottenere appalti sullo smaltimento dei rifiuti nella Regione Campania. Tra le decine di persone indagate per corruzione e associazione a delinquere figura anche Roberto de luca, figlio del governatore campano Vincenzo De Luca. Ad incastrare De luca jr. è stata una video-inchiesta con telecamera nascosta, condotta dal quotidiano online Fanpage, che si è avvalso della collaborazione di un noto ras dello smaltimento rifiuti, già finito in carcere e forse legato alla camorra.

Oggi Roberto De Luca si è dimesso dalla carica di assessore al Bilancio di Salerno per “non rappresentare un alibi per nessuno”. Nonostante i riscontri dell’inchiesta, Matteo Renzi e Vincenzo De Luca sembrano però già aver individuato i ‘colpevoli’: i giornalisti della redazione di Fanpage.

Renzi a Fanpage: ‘I politici è bene che tacciano. E questo vale anche per voi’

Ospite sabato scorso della redazione napoletana di Fanpage per un’intervista già programmata da tempo, il segretario del Pd Matteo Renzi decide di autocensurarsi. L’unica concessione fatta ai giornalisti della testata online, due dei quali indagati per induzione alla corruzione nell’inchiesta sui rifiuti, è un video della durata di circa un minuto.

“Su questa vicenda c’è un’indagine di Fanpage, ed è un’indagine giornalistica - afferma Renzi - ma c’è anche un’indagine della magistratura ed è un’indagine che non riguarda soltanto alcuni politici che hanno ricevuto un avviso di garanzia, ma che riguarda anche voi, anche voi di Fanpage”.

Poi prosegue: “Io sono garantista, penso che un avviso di garanzia non sia una sentenza, penso che voi abbiate il diritto e direi anche il dovere di mostrare le vostre carte e di provare la vostra innocenza, come pure faranno gli altri indagati, ma non potete chiedere a me, finché c’è la magistratura in campo, di mettere la mia parola, di mettere il naso in questa dinamica nella quale i politici è bene che tacciano.

E questo vale anche per voi. In bocca al lupo a tutti gli amici di Fanpage”. Un modo elegante per chieder ai giornalisti di mettere un freno alla loro inchiesta, paragonandoli quasi agli altri protagonisti della vicenda, indagati invece per reati gravissimi.

Vincenzo De Luca: ‘Vi faremo ringoiare tutto’

Ancora più esplicito di Renzi, come da suo solito, è il padre di Roberto, Vincenzo De Luca.

Il governatore della Campania pubblica un post sul suo profilo Facebook nel quale decide di rivolgere un “messaggio sobrio e amichevole ai camorristi e a chi li ingaggia”. Con chiaro riferimento alla ‘talpa’ dell’inchiesta e ai suoi mandanti, ovvero la redazione di Fanpage. De Luca parla di “barbarie”, di un paese dove vengono “ingaggiati camorristi trafficanti di cocaina per mettere in atto operazioni oscure di aggressione personale e politica”. Insomma, anche per De Luca senior il problema del giro di mazzette che ruoterebbe intorno allo smaltimento dei rifiuti non si pone proprio, perché si tratterebbe solo di una “nuova aggressione mediatica”.