Con una mossa paragonabile alla 'schienata' del wrestling Matteo Salvini vince il primo round contro Silvio Berlsconi nel match per la conquista della vera leadership del centrodestra italiano. Gli è stato sufficiente un 'bluff' durante la seconda chiamata per la votazione del Presidente del Senato per mettere all'angolo l'anziano fondatore di Forza Italia.

L'antefatto è molto semplice: nell'ambito delle trattative per l'elezione dei Presidenti dei due rami del parlamento, il leader della Lega e Luigi Di Maio avevano concordato, in rappresentanza delle due forze con il maggior numero di eletti, di eleggere al Senato un candidato appartenente al centrodestra, alla Camera ai Cinquestelle.

Quale unica condizione, entrambi avrebbero dovuto proporre autonomamente un nome 'spendibile', ovvero con requisiti di preparazione, rappresentatività e moralità che potesse essere riconosciuto anche dall'avversario. E qui è nato il casus belli.

Quel candidato di Forza Italia considerato 'invotabile'

Silvio Berlusconi, probabilmente mal consigliato dai suoi, ha provato ad imporre un suo fedelissimo alla guida del Senato. A Forza Italia, infatti, Salvini e Di Maio avevano concesso di definire il profilo per la presidenza della camera alta. Il senatore Paolo Romani, scelto dall'ex presidente del consiglio, non aveva i requisiti richiesti.

Infatti a suo carico pende una condanna per peculato. Quando era assessore al Comune di Monza, fu condannato per aver concesso il cellulare di servizio alla figlia per un uso privato.

A fronte di una condanna passata in giudicato, per i Cinquestelle sarebbe stato imbarazzante che potesse ricoprire la seconda carica dello stato.

A fronte di inutili mediazioni da parte dei dirigenti della Lega, per cambiare in corsa il candidato, ieri sera Salvini ha ideato un blitz che ha scompaginato le carte e obbligato Forza Italia 'con la forza'.

Al posto della scheda bianca, i suoi hanno espresso compatti, senza avvisare Berlusconi, il voto per Anna Maria Bernini, senatrice azzurra da tutti considerata persona capace ed imparziale.

A fronte di questo smacco, Berlusconi ha accusato Salvini di voler rompere il centrodestra, senza comprendere che il suo atteggiamento era invece una prova di forza per imporgli un cambio di nome.

Nella notte appena conclusa, caratterizzata da un lungo e teso vertice, il cavaliere è stato portato a più miti consigli.

E grazie anche alla mediazione di Giorgia Meloni, si è riusciti a far passare la 'linea' salviniana, imponendo a Forza Italia di proporre un nome 'votabile'. La nuova candidata allo scranno più alto di Palazzo madama sarà quindi Maria Elisabetta Alberti Casellati, ex magistrato, persona considerata di grande preparazione e da tutti considerata di elevato livello morale.

Adesso la partita per le camere dovrebbe essere chiusa, con la casella dei Cinquestelle alla Camera che sarà ricoperta dal pentastellato Roberto Fico alla Camera. Dai prossimi giorni la palla passerà al Presidente Mattarella con le consultazioni per la formazione di un nuovo governo.