Beppe Grillo decide di rilanciare il tema della legalizzazione della cannabis e dei molteplici scopi a cui può essere destinata la pianta di canapa. Ieri, 3 aprile 2018, il guru del M5S rilancia sul suo blog beppegrillo.it il video di un suo spettacolo (guarda qui sotto), andato in scena a Genova nel 1997, ma il cui contenuto viene ritenuto ancora più che attuale dal comico divenuto leader politico. Grillo racconta la genesi storica della messa fuori legge della preziosa piantina ed elenca i diversi settori in cui potrebbe essere impiegata la cannabis.

‘La grande domanda è: dove è andata a finire la canapa?’

Non è importante chiedersi se sia giusto fumare gli spinelli, ma il punto fondamentale sulla questione canapa è sapere che fine abbia fatto questa pianta. Si apre con queste parole il video dello spettacolo di Beppe Grillo, tenutosi a Genova più di 20 anni fa, nel 1997. “Come fa una pianta ad essere fuori legge?", si chiedeva quello che oggi è divenuto il garante politico del M5S. “Ci si faceva tutto", proseguiva Grillo, dai vestiti alle corde, mentre alcuni popoli ne mangiavano anche i semi, come in Nepal. "Questa pianta cresce a qualsiasi latitudine, serve a curare un sacco di malattie, ci facevano la carta più bella del mondo, come la Costituzione americana e le banconote francesi.

Carta di canapa, non tagli alberi, straordinario”.

La storia della guerra alla cannabis

“E allora come è possibile che questa pianta con cui si curava anche il glaucoma sia sparita?”, proseguiva Beppe Grillo nel suo monologo pro cannabis. La colpa sarebbe tutta dell’industria chimica, sviluppatasi negli Usa a partire dagli anni ‘30 del Novecento.

Fino a quel momento, infatti, ricorda il comico genovese, la canapa era legale e persino Henry Ford, lo storico costruttore di automobili, produceva una macchina, la Ford T, fatta interamente di canapa. Poi, nel 1935, il magnate dell’editoria William Randolph Hearst, scopre il nylon insieme a John Boyd Dunlop, “padrone della più grande azienda chimica del mondo”.

Ed è così che i due “cominciano a far sparire la canapa perché c’era il petrolio”. Poi si comincia a far girare la parola “droga” riferita alla cannabis e vengono propagandate persino enormi fake news. “Perché violentare la natura tagliando la canapa? C’è il petrolio, con il petrolio potremmo proteggere la natura”, dichiarava infatti lo stesso Hearst, insieme ad un altro famoso petroliere dell’epoca: Rockfeller. In questo clima di caccia alle streghe contro i consumatori di cannabis si giunge al 1938, quando l’ispettore Harry Jacob Anslinger “decide con una legge di abolire la droga nel mondo e fa una legge per proibirla”.