Prosegue a suon di scintille la battaglia a distanza tra berlusconi e i Cinquestelle, schierati su fronti opposti nel “risiko” delle consultazioni per la formazione di un nuovo governo. Mentre Di Maio e i capigruppo pentastellati nelle due Camere ribadiscono il loro “no” secco a qualsiasi ipotesi di dialogo con il leader di Forza Italia, l'ex presidente del Consiglio sceglie la strada degli insulti per rispondere con forza alle critiche dei suoi avversari politici più acerrimi del momento. “Sono peggio dei comunisti, il Pd è avanti anni luce” aveva detto in mattinata a Larino di Campobasso l'esponente di punta del centrodestra riferendosi agli odiati “grillini”, ma le parole più dure arrivano subito dopo nel corso di un comizio a Casacalenda per le elezioni regionali in Molise: “Nella mia azienda li prenderei per pulire i cessi, non hanno mai fatto nulla nella vita”.

Silvio Berlusconi scatenato, parole di fuoco sui 5 Stelle

Un attacco a testa bassa, quello del tycoon di Arcore, destinato a scuotere ancora una volta il centrodestra, non perfettamente allineato sul tema dei rapporti con il Movimento fondato da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio in vista della possibile costruzione di un esecutivo di compromesso tra i due schieramenti usciti vincitori dall'appuntamento con le urne dello scorso 4 marzo. Nello stesso discorso, tenuto davanti ad una folla di simpatizzanti forzisti a poco più di 48 ore dal voto per le Regionali 2018 in Molise, non sono mancati attacchi personali nei confronti del nemico giurato Luigi Di Maio, accusato per l'occasione dal Cavaliere di “non aver combinato nulla di buono né per sé, né per la famiglia e tantomeno per il Paese”.

Berlusconi e Movimento 5 Stelle, volano gli stracci

Invettive a parte, fa rumore l'espressa apertura verso il Partito Democratico, interlocutore privilegiato del centrodestra secondo il capo politico di Forza Italia, proprio nel giorno in cui gli ultimi tentativi di intesa tra M5S e Lega si stavano consumando nelle segrete stanze dei palazzi romani.

Per Silvio Berlusconi il Movimento 5 Stelle rappresenterebbe al momento un vero e proprio “pericolo per l'Italia” essendo “un partito non democratico”, peraltro “formato soltanto da disoccupati” pronti a dar vita a “una squadra di inefficienti” al seguito dell'aspirante premier Di Maio. La palla passa, adesso, nelle mani di Salvini al quale il rinnovato protagonismo del suo principale alleato forse risulterà poco gradito...