I risultati dei sondaggi politici effettuati dall’Istituto Ixè di Roberto Weber confermano la tendenza già rilevata nelle scorse settimane. Secondo l’indagine quantitativa campionaria condotta da Ixè su un campione di 1000 cittadini italiani maggiorenni, tra il 9 e l’11 aprile, il M5S e la Lega, le due forze politiche uscite vincitrici dalle urne del 4 marzo, salgono ancora di qualche punto rispetto a quaranta giorni fa. Di contro, sono soprattutto il Pd e Forza Italia a pagare lo scotto della popolarità di Luigi Di Maio e Matteo Salvini. Gli sconfitti, Matteo Renzi e Silvio Berlusconi, vedono infatti assottigliarsi sempre di più i consensi per i rispettivi partiti, ma sono soprattutto i Dem a sembrare avviati verso una crisi irreversibile.

Vediamo nel dettaglio i numeri dei sondaggi.

Sondaggi: a sinistra cresce solo Potere al Popolo

Secondo i sondaggi politici Ixè, pubblicati dall’Huffington post il 15 aprile, tutto il centrosinistra italiano continua a perdere voti, nonostante sia trascorso quasi un mese e mezzo dalle elezioni politiche del 4 marzo scorso. A trainare in negativo il gruppo è il Partito Democratico, precipitato dal 18,7% all’attuale 16,6%. Male anche + Europa di Emma Bonino i cui consensi sono quasi dimezzati (1,4% oggi, contro il 2,5%). Non vengono neanche citati per nome gli altri alleati della coalizione di centrosinistra (passata nel suo insieme dal 22,3% al 18,7%) perché, tutti insieme (Lorenzin, Verdi, Socialisti, ex prodiani), non vanno oltre lo 0,7%.

Contrariamente alle precedenti rilevazioni post voto, invece, Liberi e Uguali di Pietro Grasso regge, passando dal 3,4% al 3,6%. In controtendenza rispetto a tutti gli altri partiti di centrosinistra si pone la ‘sinistra extraparlamentare’ di Potere al Popolo, data al 2,4% (aveva l’1,1%).

Lega e M5S su, Berlusconi giù

I calcoli sul M5S sono presto fatti, visto che il Movimento guidato da Luigi Di Maio si conferma prima forza politica aumentando i propri consensi dal 32,7 al 34% netto.

Per quanto riguarda la coalizione di centrodestra, invece, che sale dal 37% al 38,4%, va detto che i meriti sono quasi tutti da assegnare alla Lega, decollata al 21% contro il 17,4% fatto registrare il 4 marzo. Voti ‘rubati’ in gran parte a FI che scende al 12,2% (aveva il 14%). Più o meno stabile Fd’I di Giorgia Meloni (4,6% contro 4,3%), mentre i centristi di Noi con l’Italia sprofondati allo 0,6%.