Berlusconi – Il ritorno. Non è il titolo di un nuovo kolossal sulla vita dell’ex premier, ma una realtà ‘fattuale’. Sì, perché il Tribunale di Sorveglianza di Milano, come ha anticipato il Corriere della Sera stamattina dopo l’istanza presentata dagli avvocati del Cavaliere a marzo, ha concesso al leader di Forza Italia la riabilitazione, spazzando così via di colpo gli effetti della sentenza del 2013 con cui i giudici condannarono Berlusconi per frode fiscale in merito ai presunti fondi neri creati da Mediaset attraverso l’acquisito dei diritti tv per i film da mandare in onda sulle reti del Biscione.

Insieme ai 4 anni di reclusione infatti, di cui tre condonati ed uno svolto ai servizi sociali, scattò anche la tagliola della legge Severino i cui effetti, dopo uno storico voto in Parlamento, fecero decadere dalla carica di parlamentare l’allora leader del centrodestra. Oggi, insomma, Berlusconi ritorna candidabile. Anzi, c’è di più. Ovvero la possibilità concreta di un re-ingresso immediato in Parlamento, nel caso in cui un deputato o un senatore di Forza Italia decidessero di fare spazio con una rinuncia ‘volontaria’.

In Parlamento subito? Non serve il ritorno alle urne, ma un passo indietro di un eletto di FI

Per forzare la mano e ritornare subito in Parlamento, Berlusconi ha una possibilità, ‘concessa’ in qualche modo dall’attuale legge elettorale, il tanto vituperato Rosatellum.

Basterebbe infatti che un deputato o un senatore di Forza Italia eletto in uno dei collegi uninominali faccia un passo indietro. Un modo per far scattare elezioni suppletive, che ‘diano’ di nuovo alla circoscrizione interessata il legittimo rappresentante in Parlamento. Le ipotesi in questo senso si sprecano. Quella più probabile e più vicina di tutte vede dunque un deputato o un senatore di FI entrare nel Consiglio Superiore della Magistratura (a breve ci saranno infatti le elezioni degli 8 rappresentanti, detti ‘laici’, la cui scelta tocca ai dai due rami del Parlamento).

Così da lasciare una casella vuota e quindi spazio a Berlusconi, tramite il meccanismo descritto, per rientrare immediatamente di diritto nei palazzi della Politica, chissà se a Montecitorio o a Palazzo Madama.

Ma non bisogna dimenticare un altro scenario possibile: il fallimento delle trattative in corso per la formazione del Governo tra Lega e Movimento 5 Stelle.

Col conseguente ritorno alle urne, che vedrebbe l’ex premier candidabile per effetto, appunto, della riabilitazione appena ottenuta.

Ipotesi opposizione alla ‘riabilitazione’: le parole del Procuratore Generale Alfonso

«Valuteremo cosa fare, dobbiamo capire se c’è spazio per una opposizione o meno». Così il Procuratore Generale di Milano Roberto Alfonso ai microfoni di Repubblica. L’atto della ‘riabilitazione’, ha continuato il giudice, non è infatti ancora stato trasmesso dal Tribunale di Sorveglianza al PG. Che ha quindici giorni di tempo dalla notifica, attesa lunedì, per fare opposizione in Cassazione. Vedremo, nel clima rovente di queste ore, cosa succederà. Resta una certezza ineludibile: il ritorno di Berlusconi in Parlamento, in un modo o nell’altro (resta ancora pendente il ricorso contro la Severino degli avvocati di Berlusconi alla Corte Europea dei diritti dell’uomo), sembra sempre più vicino.