Secondo Pif, al secolo Pierfrancesco Diliberto, al giorno d’oggi solo “quando sei ricco è facile essere di sinistra”. Una critica durissima al Pd e ai suoi alleati all’indomani dell’ennesima sconfitta elettorale del centrosinistra, che il noto regista, attore e conduttore tv pronuncia di fronte ai microfoni di Circo Massimo, la trasmissione radiofonica di Radio Capital condotta dal giornalista Massimo Giannini. Ma Pif approfondisce il suo pensiero, spiegando che chi non è a contatto tutti i giorni con rom e migranti perché ricco o benestante, non può capire la mentalità dei più poveri, del popolo, pronto a gettarsi tra le braccia di Matteo Salvini e della sua retorica.

Implicita anche la condanna della classe dirigente Pd degli ultimi anni.

L’intervista di Pif a Radio Capital

“Il Pd, la sinistra, dov’è? Che fine ha fatto? Che pensi tu? Esiste ancora? Esisterà ancora?”, chiede in maniera concitata Massimo Giannini al suo ospite della puntata del 25 giugno, Pierfrancesco Diliberto. “Quando uno (riferito a Salvini ndr) dice ‘purtroppo i rom italiani ce li dobbiamo tenere’ e senti una gran fetta della popolazione italiana che dice ‘hai ragione’, nonostante il ‘purtroppo’ - risponde Pif - io capisco che ti lascia basito, però la verità è che il lavoro che deve fare il Pd è un lavoro lungo, non è immediato. Devi veramente tornare a battere il territorio, non si può ricominciare in poco tempo, anzi è più sano perdere tempo”.

Insomma, secondo l’intellettuale da sempre vicino alla sinistra al Pd per sopravvivere non resta che tornare alle origini della sinistra Politica.

‘Di sinistra solo se sei ricco’

“Ma con quale leader?”, prova ad approfondire Giannini il discorso sulla classe dirigente Dem. Ma Pif è ormai un fiume in piena. “La verità è che non ho una risposta però, oggi come oggi - ecco la bomba lanciata dall’ex Iena - quando sei ricco è facile essere di sinistra, perché non hai vicino rom, non hai vicino il migrante, è facile.

Una volta nelle zone povere, quelle più disagiate, la gente era di sinistra, nonostante fosse povera, anzi, proprio perché lo era.

Adesso la differenza - prosegue in maniera sempre più accorata il regista di La mafia uccide solo d’estate - è che è facile, lo dico, io sono di sinistra, vivo in un quartiere (di Palermo ndr) dove non ci sono migranti, se non quando ti devono vendere le calze, è facile.

Il problema è poi essere di sinistra allo Zen o nelle zone disagiate, è questa la domanda”. “La sinistra dunque o è radical chic o non è più?”, lo incalza Giannini, ottenendo come risposta la conferma di quanto appena dichiarato: “Non ho una risposta, però il dato di fatto è che se sei ricco è facile essere di sinistra, perché non hai i problemi dei poveri”.