Dopo l'assemblea nazionale del 26 maggio a Fiumicino la volontà Politica era ormai chiara: Liberi e Uguali sarebbe diventato a tutti gli effetti un partito. Ma solo nella giornata di ieri 13 giugno è stato ufficialmente reso noto da parte di Pietro Grasso, con una lettera per email a tutti i sostenitori e con un post sul sito del movimento, il percorso costituente del nuovo soggetto politico della sinistra, con tanto di date e scadenze dei vari passaggi.

Va ricordato che la scorsa settimana era partita una raccolta di firme, denominata "Coraggio da LEU" promossa da vari dirigenti politici locali di Liberi e Uguali: più precisamente una petizione rivolta ai leader nazionali di Articolo Uno-MDP, di Sinistra Italiana e di Possibile, oltre a Grasso, che chiedeva esplicitamente di "dare avvio al percorso politico di Liberi e Uguali, così come deciso nell'Assemblea nazionale di sabato 26 maggio, per farci soggetto politico compiuto attraverso un percorso delineato in tempi e modi" e che nel giro di meno di una settimana aveva raccolto sulla piattaforma Change.org oltre 4300 adesioni.

E proprio nella serata di ieri 13 giugno, quando tale petizione stava ancora crescendo come numeri, è arrivata una risposta positiva a tale richiesta da parte di Pietro Grasso, con appunto un'email in cui precisa le tappe costituenti del nuovo partito.

Le tappe e le date ufficiali della nascita di Liberi e Uguali

Nell'email arrivata a migliaia di simpatizzanti, firmata dall'ex Presidente del Senato, viene indicato che entro giugno si riunirà il Comitato nazionale promotore; poi dal 1° luglio al 30 settembre sarà il periodo dedicato all'adesione individuale al percorso, alle proposte e alla discussione sulle tesi fondamentali del soggetto politico, oltre che alla costituzione dei Comitati promotori territoriali'.

Successivamente, entro il 10 ottobre ci sarà la votazione sul 'Manifesto delle idee' ed entro tale mese di ottobre si terrà l'avvio del periodo congressuale. Infine entro il 15 dicembre si dovrà svolgere il congresso fondativo nazionale.

Poche ore dopo la definizione di questo percorso è arrivato l'intervento di Beatrice Brignone, segretaria di Possibile, la quale precisa che il suo movimento "rimarrà fuori dal percorso del partito unico", affermando di volersi concentrare "sui temi più importanti per il Paese, senza attardarsi in dibattiti su statuto, delegati e dirigenti".
Sarà interessante vedere come reagiranno invece i gruppi dirigenti, e la base, degli altri due movimenti coinvolti, ovvero Sinistra Italiana e Articolo Uno-MDP.