Il fenomeno della gestione dei flussi migratori è tornata prepotentemente alla ribalta dell’opinione pubblica internazionale. Il no alla nave Aquarius rifilato da Matteo Salvini e le immagini delle gabbie volute da Donald Trump sul confine statunitense accompagnate dal pianto disperato dei bambini, hanno fatto inevitabilmente il giro del mondo. A unirsi al coro di dissenso contro le politiche anti-immigrati è stato Papa Francesco. Il Pontefice, nel corso di un’intervista con l’agenzia Reuters, ha definito senza troppi giri di parole come “immorali” le ultime azioni partorite della Casa Bianca.

Un attacco volto a rafforzare il documento già diramato dai vescovi americani, che si erano dichiaratamente esposti contro la scelta innaturale di strappare i bambini dai loro cari. Francesco ha dimostrato di avere ben chiara la gravità della comunità internazionale, che sta compiendo il grave errore di gestire un’emergenza reale a colpi di populismo estremo. “Stanno creando una psicosi” ha affermato il Papa svuotando l’immigrazione del suo valore positivo di rafforzamento demografico di un continente vecchio come l’Europa. Bergoglio ha bocciato senza appello anche la chiusura dei porti italiani sancita dal ministro dell’Interno Salvini, rifacendosi alla buona morale cristiana troppo spessa dimenticata dai suoi stessi sostenitori: “Non puoi rifiutare di aiutare le persone che arrivano da te, curarle e prenderti cura di loro”.