Questo venerdì 6 luglio si è svolto a Roma, presso la Biblioteca della Camera dei Deputati, un seminario dal titolo "Per trasformare l'opposizione in alternativa" a cui hanno partecipato numerosi esponenti della sinistra politica italiana.

Tra gli interventi più attesi vi era quello di Massimo D'Alema, il quale ha iniziato spiegando: "Serve una ricerca e un confronto autonomo rispetto ai percorsi politici e alle organizzazioni che sono fra loro distinte. E' giusto ricercare le ragioni di una sconfitta storica, avvenuta in una fase lunga. L'analisi dei 25 anni che abbiamo alle spalle, necessariamente deve individuare passaggi e punti di rottura, perché non è stata una vicenda lineare.

In particolare la crisi del 2007-2008 è stata un passaggio cruciale, quella crisi ci ha messo di fronte a tutte le diseguaglianze e asimmetrie della globalizzazione, aprendo una riflessione sul campo progressista a livello mondiale sul ruolo dello Stato e del mercato. Non a caso le forze di sinistra che oggi sono più vitali, sono quelle che a partire da quel momento hanno intrapreso una via nuova, come il Partito Laburista britannico che era stato l'alfiere di una sinistra liberale e invece ha poi avuto una svolta rendendolo un grande partito di sinistra.In alcuni paesi la sinistra si è ripresa: laddove a partire da quella crisi ha saputo ritrovare la propria ragione di essere e ha compiuto delle scelte politiche.

Non siamo di fronte a un destino ineluttabile. La sinistra spagnola è tornata credibile perché nel gruppo dirigente del PSOE c'è stato uno scontro drammatico fra chi voleva allearsi coi popolari e chi voleva guardare a Podemos: è stato uno scontro politico chiaro. E oggi in Spagna c'è un governo di sinistra. Molto simile a quanto successo anche in Portogallo, dove i socialisti oggi governano coi comunisti".

D'Alema: 'Sinistra è vitale dove ha saputo recuperare autonomia, serve riguadagnare spazio di sovranità'

Poi D'Alema ha proseguito: "La sinistra è vitale laddove ha preso atto che una fase si è chiusa e ha saputo recuperare una sua autonomia culturale e le sue ragioni. Anche nel programma di Italia Bene Comune del 2013 c'erano elementi di una sinistra che ritrovava le sue ragioni, poi le cose sono andate diversamente e il principale partito del centrosinistra ha imboccato la strada opposta.

E' andato contromano e quando vai contromano puoi andare contro un Tir. Era prevedibile che andasse così, ma è sconcertante che si continui ad andare contromano: è diabolico".

L'ex presidente del Consiglio ha continuato: "Ovunque in Europa e nel mondo la sinistra discute su come riguadagnare uno spazio di sovranità e di guida Politica nel mondo dell'economia globale. La sinistra ha saputo regolare il capitalismo e renderlo compatibile con la democrazia attraverso lo Stato nazionale. Nell'epoca del capitalismo globale però questo è diventato più difficile. L'Europa non stata è la causa, ma una risposta insufficiente, inadeguata e forse sbagliata, al problema di come la politica recupera sovranità al tempo dell'economia globale.

La torsione liberale e mercantilistica che l'Europa ha avuto negli anni Novanta ha tradito le ragioni della sua nascita".

Prima di mettere in guardia: "Stiamo attenti, perché l'idea del ritorno allo Stato nazionale può rivelarsi una scorciatoia illusoria: per esempio sull'immigrazione il sovranismo europeo è alle prese con le sue contraddizioni. L'Italia per governare questo processo in modo non brutale e non velleitario avrebbe bisogno della solidarietà europea, ma gli omologhi di Salvini in Europa chiudono le porte di casa loro. Senza una visione europea questa sfida è ingovernabile".

'Urgente un processo a sinistra: ridicola autosufficienza di LeU, ma non ci si limiti ad attendere sviluppi nel PD'

D'Alema ha quindi precisato: "Il problema è quello di riguadagnare sovranità per ridurre le diseguaglianze e riprendere il ruolo storico della sinistra, ma il tema della sovranità va articolato. Ciò comporta una riscoperta della statualità a vari livelli: nazionale, europeo e internazionale. Per questo è urgente che si avvii un processo di iniziativa politica a sinistra, che non abbia la pretesa dell'autosufficienza, perché sarebbe ridicolo che Liberi e Uguali pretendesse di presentarsi come la sinistra italiana, ma che non si limiti neanche ad attendere di vedere quel che accadrà nel Partito Democratico. Serve una ragionevole via di mezzo fra chi pensa che il congresso di LeU possa essere la rifondazione della sinistra - poiché sarebbe ingiusto per la sinistra confinarla in uno spazio così limitato - e chi invece ha una posizione attendista, anche perché non mi pare che ci sia molto da attendersi".

L'ex leader del PDS ha poi concluso: "Come si sfida questo Governo? Noi possiamo ad esempio ritenere inefficace e limitata la misura del Governo contro il precariato, ma certo se di fronte a questo la sinistra si schiera per il precariato, ciò è difficilmente sostenibile. Se ci mettiamo dal punto di vista degli interessi che sono opposti a quelli che dovremmo rappresentare, la vedo dura recuperare. Una sinistra che faccia l'opposizione di sinistra è quanto mai necessaria e urgente".