È un Matteo Renzi senza peli sulla lingua quello intervistato ieri, 5 agosto, dal quotidiano "Il Messaggero". L'ex premier, costretto a dimettersi anche dalla segreteria del Pd dopo la sconfitta elettorale del 4 marzo scorso, risponde alle domande della giornalista Barbara Jerkov con la solita verve. Boccia senza appello il cosiddetto decreto dignità varato dal governo Conte su iniziativa del ministro del Lavoro Luigi Di Maio. Condanna duramente quella che, secondo lui, è l'arroganza Politica di Matteo Salvini, soprattutto sui temi dell'immigrazione e dei conti economici da (non) rispettare con Bruxelles.

Pretende di essere ascoltato come testimone nell'inchiesta aperta dalla Procura di Roma sui presunti troll russi che hanno agito sui social network contro il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Considera "vergognoso" l'atteggiamento dell'esecutivo sui vaccini. Si schiera dalla parte di Silvio Berlusconi sul caso Marcello Foa presidente della Rai. Respinge le accuse piovutegli addosso sulla vicenda dell'Air Force Renzi. Chiude, infine, con una profezia sul governo giallo-verde che, a suo modo di vedere, fallirà entro pochi mesi.

Decreto dignità fa 'aumentare i disoccupati'

Il primo tema toccato da Matteo Renzi nella sua lunga intervista al quotidiano romano - notoriamente schierato contro il governo M5S-Lega - è naturalmente quello, caldissimo, del decreto dignità e dei provvedimenti in materia economica come flat tax, legge Fornero sulle pensioni e reddito di cittadinanza.

L'ex premier è convinto che l'esecutivo stia recitando una "telenovela", visto che al momento non sembra che ci siano le risorse necessarie e gli elettori giallo-verdi rischiano di essere "truffati" dai loro politici che, secondo lui, penserebbero solo "alle poltrone". Meglio il suo Jobs Act, dunque, rispetto al "decreto Di Maio", che farebbe solo "aumentare i disoccupati".

Salvini, invece, si starebbe esibendo in inutili "esibizioni muscolari" al solo scopo di ottenere qualche like in più su Facebook ma, a conti fatti, la sua non sarebbe politica ma solo "body building verbale" al quale l'Ue non crede più.

'Di Maio ministro della disoccupazione'

Secondo l'ex premier i continui proclami degli esponenti pentastellati contro Tav, Tap e Ilva starebbero mettendo in fuga gli investitori e facendo perdere decine di migliaia di posti di lavoro.

Tutti nuovi "clienti per il reddito di cittadinanza", ironizza. Insomma, lungi dall'essere il ministro del Lavoro, Di Maio sarebbe invece il "ministro della disoccupazione", perché sta massacrando le imprese, "facendone fuggire alcune" perché costringe a licenziare pur di combattere il precariato.

Vaccini, immigrazione, Rai e Air Force Renzi

Passando a parlare di vaccini e del paventato rinvio dell'obbligo di vaccinazione per poter accedere agli istituti scolastici, Renzi definisce la questione come un "passo indietro vergognoso", ma sottolinea la positività della spaccatura avvenuta nel M5S dove si sono udite negli ultimi giorni alcune "voci di dissenso". L'ex segretario Pd rivendica la bontà dello ius soli, mai approvato dai governi di centrosinistra, e chiede al ministro dell'Interno Salvini di "abbassare i toni" vista la crescita del rischio razzismo nel nostro paese.

Sulla tanto contestata nomina di Marcello Foa come presidente della Rai, invece, Renzi, pur criticandolo e negando un nuovo patto del Nazareno, si schiera apertamente dalla parte di Silvio Berlusconi perché, dice, "sulla vicenda Rai ha ragione lui". La minaccia di cambiare i limiti pubblicitari di Mediaset, in caso di rifiuto di Forza Italia di votare Foa, infatti, non sarebbe altro che una "estorsione politica". Infine, definisce una "pagliacciata vergognosa" il polverone politico-mediatico venutosi a creare intorno a quello che è stato definito l'Air Force Renzi, visto che ha ospitato "i massimi livelli istituzionali tranne il sottoscritto".