L'ex deputato del Pd Gianni Cuperlo è intervenuto nelle scorse ore sul quotidiano Il Foglio, esprimendo alcune riflessioni sulla natura dei due partiti di Governo, ovvero Lega e Movimento 5 Stelle, e sul rapporto che con essi dovrebbe avere il mondo della "sinistra". L'intervento dell'ex candidato alla segreteria nazionale del PD è stato anche ripreso integralmente anche sul sito ufficiale del Partito Democratico. Vediamo le parti salienti di quello che ha detto.

Cuperlo sulla natura di Lega e M5S: 'Per evitare il disastro la sinistra eviti che la loro diventi un'alleanza stabile'

Gianni Cuperlo, parlando della natura originaria dei partiti guidati da Salvini e Di Maio, ha affermato: "L’idea che tolti nome e simbolo siano l’identica cosa: una destra ostile ai principi della convivenza civile, lo trovo un giudizio malfatto e accettandolo si rischia un cozzo con la realtà. (...) Quelle forze hanno radice e matrice differenti e alla sinistra spetterebbe fissare una rotta adeguata". Portando come esempio il fatto che "i 5 Stelle, al contrario della Lega, non sono un movimento nazionalista, e di questi tempi la cosa fa differenza".

Cuperlo ha poi esplicitato un consiglio alla propria parte politica: "La sinistra dovrebbe fare ogni fatica per evitare il disastro peggiore: subire il trasformarsi del contratto di governo in un'alleanza stabile tra Lega Nord e Movimento 5 Stelle con l’offerta della prima coalizione radicale, di destra e di massa piantata nel cuore dell’Occidente dopo il ‘900.

Allora equiparare le due forze è oggi un errore di analisi. Noi dobbiamo rompere quel fronte. Dobbiamo indicare il pericolo vero nella destra che Salvini incarna".

'Il programma del M5S è molto più oneroso di quello della Lega, non si governa con annunci a effetto'

Gianni Cuperlo peraltro è intervenuto, sempre questo mercoledì 26 settembre nella trasmissione "L'Aria che Tira" su La7, dove ha spiegato che: "Di Maio nella campagna elettorale ha messo in campo delle promesse che implicano degli oneri economici molto più gravosi rispetto al programma di Salvini, che si è soffermato in gran parte sull'immigrazione".

Aggiungendo poi che "Questo Esecutivo sta incontrando delle difficoltà nel rapporto concreto con la l'arte difficile del Governo: si pensi a quanto accaduto col Ponte di Genova. Nelle ore dopo la strage, il Governo e Di Maio in particolare, hanno proceduto con l' "effetto annuncio", con la propaganda, dicendo: 'Faremo tutto e risolveremo tutto in pochi giorni'.

Ma poi esiste una complessità del governare che non ti consente di fare esattamente quello che tu di istinto dici di volere, perché le cose sono diverse da come le hai concepite o non le hai studiate a sufficienza".