L'hanno definita 'la manovra del cambiamento' e, del resto, per il governo del medesimo non potrebbe essere altrimenti. Alla fine, al termine di una riunione fiume che si è tenuta a Palazzo Chigi, M5S e Lega hanno comunque raggiunto l'accordo sulla nota di aggiornamento al Def e, per quanto riguarda lo sforamento del deficit, l'asticella è stata alzata al 2,4 %. Per Luigi Di Maio e Matteo Salvini è una vittoria Politica non indifferente se consideriamo che nella manovra sono inseriti due tra i maggiori cavalli di battaglia elettorali: il reddito di cittadinanza ed il superamento della Fornero.

Partita vinta anche contro le resistenze del ministro Giovanni Tria: salta il muro del deficit eretto dal titolare del dicastero all'Economia all'1,6 % e lo sforamento supera addirittura il 2. Per il momento le forze di governo hanno vinto, ma il rischio che la legge di bilancio del Governo Conte venga bocciata dalla Commissione Europea, purtroppo, è abbastanza alto.

Le misure previste

Di Maio e Salvini, la 'strana coppia' che piace ad un buon 60 % di italiani (stando ai sondaggi) stavolta si concede volentieri ai giornalisti ed anticipa sostanzialmente ciò che doveva essere ancora approvato dal Consiglio dei ministri. "Abbasseremo le tasse al 15 per cento per oltre 1 milione di lavoratori e ci sarà il diritto alla pensione per oltre 400 mila italiani, oltre ad altrettanti posti di lavoro a disposizione dei giovani: tutto questo superando la Fornero", Matteo Salvini è il primo a presentarsi baldanzoso ai microfoni.

Il vicepremier leghista annuncia inoltre nuovi investimenti per le scuole, le infrastrutture, gli enti locali e sottolinea che non ci sarà alcun aumento dell'Iva. Poco dopo arriva Di Maio che parla di "giornata storica, perché per la prima volta un governo cancellerà la povertà grazie al reddito di cittadinanza". Per il provvedimento simbolo del M5S saranno disponibili 10 miliardi.

Il leader pentastellato annuncia anche il bene placet alla pensione di cittadinanza. L'accordo raggiunto è stato sottolineato da un corteo festante, con tanto di bandiere del M5S, sotto Palazzo Chigi. L'hanno definita "la manovra del popolo". A margine delle dichiarazioni alla stampa, Di Maio ha inoltre reso noto che "i cittadini truffati dalle banche saranno risarciti con un fondo ad hoc" per il quale saranno disponibili 1,5 miliardi.

'Tria? Mai chieste le sue dimissioni'

Luigi Di Maio ha inoltre puntualizzato di non aver mai chiesto le dimissioni del ministro Tria. "Ci sono differenze di vedute che dobbiamo oltrepassare, ma il punto cardine della discussione è quello di ottenere il meglio per gli italiani". E la linea dello sforamento del deficit sul quale nei giorni scorsi la Lega aveva sollevato parecchie perplessità, ora è stata pienamente sposata dagli stessi esponenti del Carroccio. "Crediamo che non sia una tragedia arrivare al 2,4 per cento e restare comunque entro il 3. Se Tria non condivide il progetto, troveremo un altro ministro" aveva detto Riccardo Molinari, capogruppo leghista alla Camera, nel corso della trasmissione Agorà.

Le perplessità dei mercati e delle opposizioni

Dunque il Governo Conte tira dritto per la sua strada, nonostante le perplessità dei mercati e quanto dichiarato dalla Bce che aveva definito "volatili gli spread per l'incertezza politica in Italia". "Mi auguro che il governo non faccia danni", ha dichiarato il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia. Abbastaza tiepida anche la Conferenza Episcopale Italiana, con il presidente Gualtiero Bassetti che ha lanciato il monito di "non alzare troppo il debito pubblico, perché inizialmente potrebbe essere un vantaggio, ma poi non possiamo permettere che a pagare il debito siano i nostri figli". In tal senso le dichiarazioni di Mariastella Gelmini (Forza Italia) sono piuttosto catastrofiche: "Questa è una manovra irresponsabile, il governo gioca con il futuro dei nostri figli", ha detto la parlamentare berlusconiana.