Evidentemente anche ai politici più esperti e scafati a volte sfugge il controllo delle dita che digitano sulla tastiera del pc. Questa volta è capitato al segretario del Pd Maurizio Martina il quale, su Twitter, il 13 settembre ha pubblicato un cinguettio (poi cancellato) in cui attaccava il governo giallo-verde, e in particolare i leader della Lega, Matteo Salvini, colpevole, a suo dire, di aver voluto a tutti i costi dare vita al ministero della Disabilità, decidendo però di tagliare del 10% il fondo per i disabili. Una fake news, non sappiamo quanto volontaria, smascherata poche ore dopo da Lorenzo Fontana, il leghista titolare proprio del ministero per la Famiglia e le Disabilità.

Secondo Fontana - che condivide nel suo post di risposta a Martina il documento ufficiale della legge di Bilancio 2017 che attesta il fatto che fu il governo Gentiloni a stabilire il taglio - quelli del Pd “non sanno più cosa inventarsi”.

Il taglio del 10% dei fondi ai disabili

La polemica sollevata da Martina, poi rivoltasi contro di lui, è cominciata subito dopo la pubblicazione di un comunicato da parte della Ledha, la Lega per i diritti delle persone con handicap, nel quale il presidente, Alessandro Manfredi, denunciava un taglio di risorse per i disabili previsto per il biennio 2018-2019, da applicare al fondo chiamato ‘Dopo di noi’. Dopo la Ledha, anche altre associazioni di settore si sono fatte sentire, come nel caso della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (Fish), il cui presidente, Vincenzo Farabella, ha incontrato nei giorni scorsi il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, proprio per discutere sulla vicenda dei tagli ai fondi.

È a questo punto che Maurizio Martina ha provato ad inserirsi nella polemica, allo scopo di mettere in difficoltà il governo. Peccato però che non avesse fatto bene i suoi conti, visto che responsabile della sforbiciata anti disabili è stato il governo presieduto dal suo compagno di partito, Paolo Gentiloni, nel 2017.

Le accuse di Martina e la risposta di Fontana

Martina, come detto, ha deciso di utilizzare i social network per rendere pubblica la sua denuncia. Accusa Salvini di “essersi riempito la bocca” con le promesse sul ruolo fondamentale svolto dal nuovo ministero delle Disabilità, definendo “suo complice” Luigi Di Maio, leader del M5S, nonché vicepremier insieme a lui.

Per Martina non ci sono dubbi: è stato il governo Conte a tagliare del 10% il fondo per i disabili e, ora, minaccia, deve provvedere subito a ripristinare quei soldi “senza dare spiegazioni”, per riparare così ad un atto definito sprezzantemente “ignobile”.

Purtroppo per lui, le dita di Martina sono risultate più veloci del cervello, visto che, dopo un rapido controllo, è risultato chiaro il fatto che la responsabilità del benservito ai disabili non fosse dell’esecutivo giallo-verde, ma di quello precedente, presieduto da Paolo Gentiloni.

La prova la fornisce proprio il ministro Fontana il quale, sempre su Twitter, per sbugiardare Martina, pubblica il documento della legge di Bilancio approvata nel dicembre 2017 che attesta senza ombra di dubbio le responsabilità del governo Gentiloni di cui Martina era anche ministro dell’Agricoltura. Altro che taglio ai fondi dei disabili, promette Fontana che coglie la palla al balzo, il nuovo governo, al contrario di quello di centrosinistra, provvederà al più presto a ripristinarli e aumentarli.