Hanno alzato un vero e proprio polverone politico le dichiarazioni rilasciate ieri sera, 25 settembre, in diretta tv da Lilly Gruber, dall’ex segretario Pd Matteo Renzi contro il comportamento tenuto da Rocco Casalino e dal governo M5S-Lega durante i funerali di Stato per le vittime del crollo del ponte Morandi a genova. Renzi imputa all’esecutivo la colpa per il ritardo nell’approvazione del decreto per Genova ma, soprattutto, accusa i gialloverdi di aver organizzato un tifo da stadio in chiesa, seguito dagli sms inviati da Casalino ai direttori dei principali quotidiani per chiedergli di mettere in risalto le proteste contro gli esponenti Pd e gli applausi riservati, invece, a Salvini e Di Maio.

“Dire che la folla seguiva le indicazioni di Casalino è grave”, commenta ironicamente Antonio Padellaro del Fatto Quotidiano, presente in studio a Otto e mezzo. Nella polemica sul ponte Morandi, poi, si inserisce anche il botta e risposta tra Alessia Morani (Pd) e Stefano Fedriga (Lega).

Le accuse a Casalino

Sono diversi i temi toccati da Matteo Renzi nel corso della puntata di Otto e Mezzo andata inonda ieri sera su La7. Le parole che, però, hanno bucato certamente il video sono quelle sulla tragedia di Genova e sulle presunte responsabilità del governo e del portavoce del premier Rocco Casalino. “Non sono scandalizzato dalla discussione governo-Mef. Mi sconvolge Casalino, non la polemica, la modalità con la quale si minaccia via stampa”, attacca il senatore Dem facendo riferimento all’audio rubato a Casalino divenuto un caso mediatico.

Renzi si dice stupito che la stampa non abbia reagito ad un fatto così grave, scatenando però la reazione indignata di Padellaro che ricorda all’ex premier come tutte le principali testate, compresa Repubblica, descritta come “giornale di riferimento” del Pd, abbiano dedicato pagine e pagine intere, per giorni, ad una vicenda neanche troppo grave.

Le responsabilità del governo M5S-Lega su Genova

Ma l’ex segretario Dem è ormai un fiume in piena. Tenendo sempre nel mirino il povero Casalino, comincia a parlare della tragedia del crollo del ponte Morandi. “Questi si sono persi il decreto di Genova”, accusa facendo riferimento ai ritardi nella presentazione da parte del governo dell’atteso decreto.

Poi, alza ulteriormente il tiro permettendosi di accusare i gialloverdi di avere addirittura “organizzato la ola al funerale di Stato che sembrava una roba da Curva Sud”. In pratica, a sentire Renzi, gli applausi scroscianti che hanno accolto Luigi Di Maio e Matteo Salvini, contrapposti ai fischi e alle urla di disapprovazione nei confronti di esponenti Pd come Roberta Pinotti e Maurizio Martina, non sarebbero il frutto di una reazione spontanea dei genovesi, ma il prodotto di una claque sapientemente organizzata.

Casalino è un ‘cialtrone’

E chi si celerebbe dietro questo teatrino? Ma naturalmente il perfido Rocco Casalino il quale, prima ancora della fine della celebrazione religiosa, avrebbe inviato un sms a tutti i direttori di giornale per spingerli a “sottolineare i fischi al Pd, cioè a Pinotti e a Martina, e la standing ovation a Salvini e a Di Maio”.

Insomma, secondo Renzi, Casalino non sarebbe altro che un “cialtrone” che “strumentalizza un dolore vero e reale”.

La polemica sul ponte Morandi tra Morani e Fedriga

A tenere alti i toni dello scontro tra maggioranza e opposizione sui fatti di Genova ci pensano, questa mattina, ospiti di Agorà su Rai 3, la piddina Alessia Morani e il leghista Stefano Fedriga. “In 42 giorni ancora non sappiamo chi ricostruirà il ponte, quanti soldi ci vogliono, chi è il commissario, quanti soldi mette il governo”, attacca la ‘cougar’ del Nazareno. Ma Fedriga la gela: “A differenza del passato noi cerchiamo di dire con chiarezza che non dobbiamo fare promesse mirabolanti, siamo persone normali e non abbiamo la bacchetta magica". Ergo, tutto si farà. Senza prendere in giro la gente”.