Intervistato da Lanfranco Palazzolo, giornalista storico di Radio Radicale, l'economista Luigi Marattin del Partito Democratico ha espresso la sua opinione sulle polemiche di queste ultime ore, in particolare tra il Ministro dell'Economia Tria e il vicepresidente del Consiglio Di Maio, intorno all'approvazione della legge di bilancio. L'esponente del Pd, fedelissimo di Renzi, ha spiegato che ciò che si sta vivendo "è un assedio al buon senso" e che "sta andando in onda uno spettacolo surreale", aggiungendo: "Stanno facendo passare il messaggio secondo cui il solo fatto di aver avuto un consenso legittimo e sacrosanto li autorizza a pensare che non ci siano vincoli.

Non vincoli europei di cui non mi importa nulla, vincoli proprio di natura. Pensare che i soldi si trovino sotto i cavoli. Pensare che si possano sfasciare i conti pubblici senza conseguenza. Pensare che si possa ricattare i ministri e si possa prendere in giro chi ci presta 400 miliardi di euro ogni anno per farci funzionare. Penso che tutto ciò non esista anche per il semplice equilibrio tra entrate ed uscite", ha riferito l'economista del PD che insegna all'Università di Bologna.

Marattin: 'Uno spettacolo indecoroso'

Secondo l'economista del PD, leghisti e pentastellati "non hanno ben presente l'importanza della sostenibilità del debito pubblico". Infatti ha dichiarato: "Queste cose per loro non esistono ed è un messaggio altamente pericoloso per il futuro del nostro Paese.

Si assumano la responsabilità di aver fatto delle promesse irrealizzabili agli Italiani perché questo è il punto e affrontino la situazione con responsabilità invece di dare ampio sfoggio a questo spettacolo indecoroso. C'è davvero una grande distanza tra le promesse fatte e quello che è effettivamente possibile fare".

'Dovremmo ridurre il deficit, non aumentarlo'

"I conti pubblici di questo Paese - ha continuato Marattin - quando il PD ha assunto piena responsabilità di governo avevano un deficit al 3% del Pil e noi l'abbiamo ridotto progressivamente nel 2017 al 2,3%. Il deficit di questo Paese deve continuare a ridursi non perché ce lo dice l'Europa, ma perché semplicemente abbiamo un debito enorme e l'unico modo per ridurre il debito è ridurre progressivamente il deficit.

Chi ci presta 400 miliardi di euro all'anno per tenere la nostra baracca in piedi non è contento se viene a conoscenza che la manovra prevede un ulteriore indebitamento. E costoro sono i gestori dei nostri fondi pensione, i gestori dei nostri risparmi, che non hanno voglia di investire e di prestare i loro soldi verso chi dice ad alta voce che continuerà ad indebitarsi. Alla fine è tutto qui il discorso". "La verità - ha concluso l'economista - è che si sono fatte delle promesse irrealizzabili e adesso non sanno più come uscirne",