Migranti e caso Diciotti, i sondaggi sorridono a Salvini la cui intransigenza sul tema degli sbarchi estivi sulle coste italiane viene condivisa da una larga parte degli italiani. Meno del 40% degli elettori, secondo quanto rilevato dal più recente sondaggio a tema curato da Demos per "La Repubblica", giudicherebbe negativamente la linea dura del ministro dell'Interno in carica sulla gestione delle politiche dell'accoglienza di richiedenti asilo, profughi ed extracomunitari in cerca di fortuna sulla sponda europea del Mediterraneo. Una boccata di ossigeno vitale, questa crescente ondata di consensi (sia pur virtuali in quanto legati alle interviste di un campione di cittadini), non solo per il leader della Lega ma anche e soprattutto per l'intera compagine di governo “gialloverde”, guardata con favore dalla stragrande maggioranza della popolazione a 3 mesi dal giuramento della squadra di Giuseppe Conte al Quirinale.

Migranti, il caso Diciotti regala consensi a Salvini

In particolare, i sostenitori della dottrina dei “porti chiusi” portata avanti dall'inizio del mandato dal numero uno del Viminale sono il 54% del totale, percentuale che sale di due punti in riferimento alle indagini aperte ad agosto dal pm Patronaggio nei confronti del leader leghista per sequestro di persona aggravato e arresto illegale dei naufraghi trattenuti a Catania sulla nave della Guardia Costiera. Ancora più generoso con Matteo Salvini e l'esecutivo Lega-5 Stelle era stato il sondaggio di ieri pubblicato sulle pagine del "Corriere della Sera" da Nando Pagnoncelli, che rivelava il sostegno di ben 6 intervistati su 10 per le politiche di contrasto all'immigrazione clandestina del ministro competente e colleghi.

Migranti, Diciotti e nuovi sbarchi rafforzano Salvini

A livello generale, la tendenza è di una costante avanzata del "Carroccio" ormai attestatosi intorno al 30% delle intenzioni di voto con il M5S subito dietro a rincorrere non senza fatica data la maggiore visibilità degli alleati nella stagione degli sbarchi e delle emergenze legate alla sicurezza.

Numeri ai quali i diretti interessati sembrano non voler dare peso eccessivo, come confermato qualche ora fa dallo stesso ministro dell'Interno che ha commentato con un secco e forse scaramantico “non guardo i sondaggi” le notizie sul consenso crescente del suo partito a discapito dell'altra metà della maggioranza di governo.