I magistrati di Palermo hanno modificato le iniziali ipotesi della Procura di Agrigento, in merito alla vicenda della nave Diciotti, iscrivendo il ministro dell'Interno Matteo Salvini nel registro degli indagati per il reato di sequestro di persona aggravato (le aggravanti sarebbero varie: il protrarsi del sequestro per vari giorni, il fatto che a bordo della nave ci fossero anche minori, il fatto che il reato sarebbe stato commesso da un pubblico ufficiale). Salvini ha voluto aprire la busta, contenente l'avviso dell'avvio delle indagini, in diretta su Facebook, trasformandolo di fatto in uno show capace di attirare circa 25mila persone.

Dure e provocatorie le parole del ministro, che dice di non sentirsi sequestratore né eversore e ironizza sul fatto che alcuni dei migranti che lui avrebbe sequestrato risultano ora irreperibili.

Scontro tra ministri e tra organi dello Stato

Ancora più sconvolgenti le parole che Salvini riserva, sempre in diretta Facebook, alla magistratura. Secondo il ministro dell'Interno, siamo di fronte ad un organo dello Stato che ne indaga un altro, ma mentre il primo non è stato eletto da nessuno, il secondo è il risultato di un voto democratico. L'idea evocata da queste parole, che cioè non sia lecito indagare chi è democraticamente eletto e che, in sostanza, si accusi la magistratura di agire per fini politici, pare non piacere affatto ad un altro ministro del governo in carica, il pentastellato Alfonso Bonafede, il quale specifica come sia legittimo pensare che la magistratura sbagli, ma non bisogna rievocare vecchie accuse alle toghe di far Politica.

Come se il messaggio non fosse stato abbastanza chiaro, aggiunge anche di voler sperare che Salvini non abbia nostalgia dei tempi in cui 'la Lega governava con Berlusconi'

Cosa succederà adesso

A questo punto, vediamo come proseguirà la vicenda delle indagini, in un clima particolarmente rovente e segnato dall'indignazione dell'Associazione nazionale magistrati, che in merito alle dichiarazioni di Salvini sui rapporti fra organi dello Stato parla addirittura di 'stravolgimento dei principi costituzionali'.

Il tribunale dei ministri ha un tempo di 90 giorni per compiere le indagini, poi potrà decidere se archiviare il tutto o rimandare gli atti alla Procura e chiedere l'autorizzazione a procedere contro Salvini. Non è escluso che le ipotesi di reato possano venir modificate, né che possano essere iscritti a registro altri indagati. Al momento è sicuro che tra gli indagati non vi sia il capo di gabinetto di Salvini, Matteo Piantedosi.