Riccardo Scamarcio è sbarcato a Venezia, dove si sta tenendo la 75esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica. L’attore di origini pugliesi è uno dei protagonisti de ‘I villeggianti’, film diretto da Valeria Bruni Tedeschi, in uscita nelle sale cinematografiche il 20 dicembre prossimo e presentato fuori concorso alla Mostra del Cinema lagunare. Tra un flash dei paparazzi e una conferenza stampa, Scamarcio ha concesso un’intervista, per così dire ‘Politica’, all’Huffington Post, quotidiano online diretto nella versione italiana da Lucia Annunziata.

Il protagonista, tra gli altri, di Romanzo Criminale, non ha rinnegato il giudizio più positivo che negativo espresso qualche mese fa sul governo M5S-Lega e, anzi, ha rincarato la dose, dicendosi d’accordo con l’intenzione di rinazionalizzare alcuni beni pubblici. Dura anche la critica alla sinistra, a suo giudizio sparita in Italia dai tempi di Berlinguer.

Scamarcio non rinnega le sue dichiarazioni passate e se la prende con i giornalisti

Per aprire la sua intervista, il giornalista Giuseppe Fantasia ricorda a Riccardo Scamarcio le sue dichiarazioni rilasciate circa due mesi fa al programma radiofonico di Radio 2, Un giorno da pecora. “Non è un governo di destra - aveva detto facendo riferimento al neonato esecutivo giallo-verde - ma ingloba anche una larga parte di pensiero nazionalista nel senso più nobile del termine”.

Parole che, estrapolate dal contesto del discorso, hanno fatto sembrare quello di Scamarcio un “endorsement ufficiale” al governo e, nello specifico, a Matteo Salvini, mentre l’attore pugliese precisa di essere intervenuto, in quella occasione, in difesa del professor Giulio Sapelli. Tutta colpa di una “onestà intellettuale giornalistica” precipitata “ai minimi livelli storici”, attacca il bel Riccardo, che gli è costata anche diverse “minacce di morte”.

‘Mi schiero, l’ho sempre fatto nella mia vita’

Comunque sia, l’attore classe 1979 afferma con sicurezza di non aver paura di schierarsi, anche politicamente, perché “l’ho sempre fatto nella mia vita”. Ecco allora il “punto fondamentale” del suo pensiero su Salvini e Di Maio: “Il fatto che questo governo sia il primo governo dopo trent'anni che dica di rinazionalizzare i beni pubblici, ecco, io penso che solo per questo che ciò meriti un grandissimo rispetto”.

La critica alla sinistra, scomparsa dai tempi di Berlinguer

Certo, su altre decisioni prese dall’esecutivo Conte si può anche discutere, aggiunge Scamarcio, ma resta comunque necessario “analizzare le cose in maniera seria”, senza schierarsi in maniera preconcetta da una parte o dall’altra. E, invece, la stampa mainstream cerca di dividere l’opinione pubblica per meri interessi economici o politici. Il riferimento è anche ai soggetti privati che hanno “avuto concessioni e ora rischiano di perderle” (vedi Autostrade dopo il crollo del ponte Morandi, anche se non viene citata direttamente). Imprenditori e personaggi legati ai vecchi partiti della Seconda Repubblica, per questo gli italiani, che “non sono stupidi”, hanno votato in massa per M5S e Lega. Tutto a discapito di una sinistra che, conclude amaro Riccardo Scamarcio, “non è mai esistita in questo Paese da quando non c’è più Berlinguer”.